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Chi è il capitano Mohammad che trasporta animali e salva vite umane

Per lui è stato soltanto un dovere. Mohammad Shaaban, 42 anni, siriano, il capitano della nave cargo mercantile Talia che il 3 luglio ha soccorso i 52 naufraghi in zona Sar maltese è senz'altro un eroe del nostro tempo. Già nel 2019 aveva soccorso 70 migranti a largo delle coste algerine mentre era diretto a Gibilterra. Prima che avvenisse il trasbordo dei naufraghi sulle motovedette maltesi aveva detto: "Dio aiuterà queste persone"

di Alessandro Puglia

La più bella notizia l’ha comunicata da bordo il capitano Mohammad Shaaban, siriano, 42 anni che dal 3 luglio quando la nave cargo Talia ha soccorso i 50 migranti in pericolo in zona di ricerca e soccorso maltese è rimasto a fianco di quei naufraghi come se fossero i suoi figli. Dopo quasi sei giorni in mare a bordo di una nave per il trasporto di animali per il capitano vedere quelle persone bisognose di cure salire sulle motovedette maltesi è una gioia incontenibile.

«Le operazioni si sono svolte in tempi rapidi» spiega Mohammad che in serata ha ricevuto quella e-mail tanto attesa dal centro di coordinamento dei soccorsi di Malta (RCC) sulle imminenti operazioni di trasbordo dei naufraghi. Il comandante della Talia nel pomeriggio aveva segnalato alle autorità come a bordo ci fosse urgente bisogno di cure mediche, oltre l’acqua e il cibo che cominciava a scarseggiare. «Abbiamo fatto soltanto il nostro dovere, per noi era un obbligo salvarli», racconta a Vita.it. Il soccorso del barcone in difficoltà era avvenuto il 3 luglio dopo la segnalazione di Alarm Phone che ha ricevuto la chiamata di Sos. Successivamente Sea-Watch con l'areo da ricognizione Moonbird aveva localizzato i migranti che erano in mare già da due giorni. «Eravamo vicini a Lampedusa e con il mare mosso ci siamo diretti verso l'isola italiana, ma la Guardia Costiera italiana ci ha detto di tornare verso Malta». Da quel momento un'attesa di quasi sei giorni a largo di Malta e l'evacuazione medica di due dei migranti soccorsi, tra di loro il giovane etiope di 17 anni che in una foto ripresa dai media è sorretto in braccio da un marinaio dell'equipaggio.

Il comandante Mohammad – musulmano ma grande estimatore dei testi biblici – aveva detto poco prima della comunicazione che lo informava sulle imminenti operazioni sbarco: «Dio aiuterà queste persone» .

Il capitano siriano della nave Talia la legge del mare la conosce bene, ben prima degli studi all’accademia navale della Marina militare siriana: «Quella vita non era fatta per me, non potevo pensare di trascorrere tutto il tempo in un posto, senza poter viaggiare, conoscere posti nuovi, sognavo sempre l’Europa», racconta Mohammad da quel muro in mezzo al mare delineato con precisione dai singoli paesi europei.

Mohammad si è sposato due anni fa e ha una figlia di 10 mesi «Viviamo a Latakia, il mio sogno è poter visitare insieme a mia moglie e alla mia piccola i più importanti musei europei, tornare dove sono stato quando studiavo per diventare marinaio: Madrid, Parigi, il museo di Van Ghogh ad Amsterdam». Eppure il capitano Mohammed in Europa non ha potuto mai studiare «L’ambasciata spagnola in Siria non mi ha permesso di frequentare l’università a Granada, mi è stato negato il visto, così ho continuato gli studi in Egitto».

Con la compagnia Talia il capitano Mohammed si è fatto già il giro delle Americhe: «Brasile, Cile, Uruguay, Colombia», ma la gioia più grande è stata quando nel 2019 appena salpato dall’Algeria e in navigazione verso Gibilterra ha soccorso un altro gommone con 70 migranti che rischiava di affondare «In quell’occasione i migranti furono subito fatti sbarcare nel porto di Oran, sempre in Algeria».

Non è la prima volta quindi che il capitano siriano Mohammed salva vite umane con la sua nave cargo porta bestiame. E da quella nave cargo, che dal momento della partenza da Al Homs in Libia non è stata più ripulita, è stato sicuro che Dio non lo avrebbe lasciato solo: «Amo leggere e considero i Vangeli dei testi straordinari, Gesù ci invita al risveglio, come quando dice alla fanciulla che sembrava morta: Fanciulla, alzati!», sono le parole del capitano. Talitha Kum.

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