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Chi aiuta le famiglie/1. Meno male che c’è la Regione

Se il governo latita di fronte alle nuove emergenze, dal Veneto alla Sicilia la famiglia è al centro degli interventi di protezione sociale.

di Benedetta Verrini

La casa, i figli, i nonni, le bollette, il carovita: nell?anno che l?Onu dedica alla famiglia, le famiglie italiane hanno un bel po? di preoccupazioni. E il quadro nazionale delle politiche a sostegno della famiglia non aiuta: il Libro bianco sul Welfare, ad esempio, che le ha liricamente definite preziosi “volani di coesione sociale”, resta ancora pressoché inattuato. La fiscalità “a misura di famiglia” è ancora una promessa. E la riforma del lavoro tiene molti giovani in bilico tra flessibilità e precarizzazione. Mentre il sostegno alle emergenze delle famiglie a livello nazionale lascia a desiderare, a livello locale appare più attrezzato. Per le nuove povertà, ad esempio, la Campania ha fatto da apripista: prima in Italia ha adottato lo strumento del Reddito di cittadinanza, un progetto sperimentale triennale che prevede la concessione di 350 euro al mese alle famiglie anagrafiche (compresi gli extracomunitari residenti da almeno 5 anni), con un reddito annuo inferiore ai 5mila euro. Per le giovani coppie, inoltre, la Regione ha stanziato 8 milioni di euro per contributi economici per l?acquisto della prima casa in 23 comuni con meno di 40mila abitanti: ogni coppia potrà ricevere 24mila euro ovvero massimo il 25% del prezzo dell?immobile. Dedicato alla famiglia anche il primo provvedimento 2004 della Regione Piemonte: la legge 8 gennaio 2004 n. 1, Norme per la realizzazione del sistema regionale integrato d?intervento e servizi sociali con cui, secondo il presidente Enzo Ghigo, sarà possibile il rilancio delle politiche sociali. La questione della fragilità sociale è tra le priorità anche della Toscana, che ha destinato alla voce ?politiche familiari? ben 27 milioni di euro, con un assegno di natalità pari a 1.500 euro a figlio. Sono in vigore anche forme di sostegno per la casa (con un fondo di 6 milioni di euro), che consente contributi di 15mila euro a coppia, sposata o di fatto, oltre a garanzie bancarie soprattutto per chi, lavoratore interinale o a progetto, difficilmente può ottenere mutui. Importanti investimenti a favore delle famiglie anche in Veneto, dove gli stanziamenti del bilancio 2004 permettono di distribuire circa 20 milioni di euro per le famiglie con a casa persone non autosufficienti, più altri 10 milioni per il sollievo a quelle che assistono anziani affetti da Alzheimer o demenze. Mentre quello nazionale non è andato in porto, il Fondo regionale per la non autosufficienza, previsto dalla legge regionale n. 3 del 2003, ammonta a ben 381 milioni di euro. In quest?anno della famiglia, il Veneto ha inoltre inaugurato una campagna di sensibilizzazione intitolata Certe cose non cambiano mai. La famiglia: una scoperta continua, cui sono collegati progetti di studio per sostenere la genitorialità e sviluppare reti tra famiglie. Buone notizie per chi cerca casa e risiede nel Lazio: l?assessorato all?Urbanistica ha in cantiere la realizzazione di 5mila alloggi (massimo 95 metri quadrati), da concedere in locazione fino a 30 anni a un canone massimo di 400 euro mensili. Entro aprile sarà pubblicato il bando per la concessione di agevolazioni a 1.250 famiglie di recente costituzione per l?acquisto della prima casa: è previsto un contributo a fondo perduto di 11mila euro e un mutuo di 50 mila euro a un tasso dell?1%. La Sicilia è invece passata attraverso l?approvazione di una legge ad hoc sulla tutela e la valorizzazione della famiglia, la n. 10 del luglio 2003. Il provvedimento prevede, ad esempio, la concessione di contributi per l?abbattimento degli interessi su prestiti quinquennali di importo non superiore a 25mila euro per le giovani coppie; per famiglie con a carico e convivente una persona non autosufficiente; per famiglie monoparentali con a carico e convivente un figlio minore di età, un anziano ultra 65enne non autosufficiente, un malato psichico o una persona portatrice di grave handicap. Alle famiglie adottive, poi, è riconosciuto un contributo fino al 50% delle spese sostenute per le procedure di adozione internazionale. Trecento milioni annui per il prossimo biennio, sempre in Sicilia, serviranno invece a finanziare i buoni socio-sanitari, da corrispondere in alternativa alle prestazioni di natura residenziale, a famiglie con anziani non autosufficienti o disabili gravi. La legge sulla famiglia è un riferimento consolidato in Lombardia dal 1999 (legge n. 23). Quest?anno è stata rifinanziata con 11 milioni di euro per progetti innovativi nel campo dell?educazione e del mutuo aiuto familiare da parte di associazioni di solidarietà familiare e altre organizzazioni del privato sociale. La giunta lombarda ha inoltre stanziato 5,5 milioni di euro per la fornitura di libri di testo agli alunni delle scuole medie e superiori. Anche il Trentino sta mettendo mano a un importante passaggio legislativo: si tratta dell?Atto di indirizzo sul Welfare, presentato i primi di marzo dall?assessore alle Politiche sociali della provincia di Trento, Marta Dalmaso. Il progetto punta al salto di qualità dall?assistenza alla promozione vera e propria della famiglia con figli, ridisegnando il sistema di servizi territoriali. è attivo inoltre da tempo un ?pacchetto famiglia? che prevede misure a sostegno della natalità (assegni di natalità e di cura), oltre all?assegno al nucleo familiare, erogato ai nuclei con almeno tre figli a carico o monogenitoriali, o con figli disabili. Sul piano dei benefici per l?abitazione alle giovani coppie, è stato infine messo a punto Risparmio casa, strumento diretto all?acquisto o alla costruzione di un alloggio non in tempi immediati, ma dopo un periodo che può variare dai 3 ai 7 anni in relazione al ?piano d?accumulo? concordato con banche abilitate (contributo in conto capitale fino a un massimo del 40%).

hanno collaborato Carmen Morrone, Francesco Agresti, Elena Martelli


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