Non profit

Chernobyl: a 15 anni dal disastro, forse la verità….

Mikhail Byckau, fisico nucleare, fu uno dei primi ad accorgersi dell'incidente di Chernobyl. Ma i responsabili della centrale gli impedirono di parlare e avvisare la popolazione, Oneworld.org pubblic

di Carlotta Jesi

www.oneworld.org/index_oc/issue196/byckau.html Il 26 aprile di 15 anni fa, a Chernobyl, scoppiava uno dei reattori della centrale nucleare che ha ricoperto di scorie radioattive la Bielorussia. Per ricordare la tragedia, oneworld.org pubblica il diario di un fisico nucleare che svela cosa è accaduto a Chernobyl nei giorni immediatamente successivi allo scopo. Il giorno dello scoppio, Mickhail Byckau si trovava al Nuclear Energy Institute of the Belarusian Academy of Sciences, ecco come ha vissuto la tragedia e come ha tentato inutilmente di mettere in guardia la popolazione locale mentre il governo inviava messaggi rassicuranti. Il suo diario è in inglese, ma pubblichiamo qui sotto alcune delle sue parti più interssanti. “Il 28 aprile ho accesso i nostri strumenti di controllo: tutto era ?hot?, caldo. C?era stato un incidente nucleare. Ci hanno chiesto subito di monitorare l?inquinamento radioattivo intorno all?Instituto di Tecnologie Radioattive, così abbiamo capito che l?incidente era lì. Ma lì avevano i loro scienziati, ci hanno detto che non era il nostro incidente. Abbiamo controllato subito la mappa dell?Europa: il vento stava spingendo le radiazioni verso la Svezia?.abbiamo cominciato a telefonare ad amici e parenti a Minsk, avvisandoli di adottare misure di sicurezza. Ma non è durato molto, a mezzogiorno ci hanno tagliato le linee telefoniche, e un paio di giorni dopo ci hanno fatto firmare un documento con cui ci impegnavamo a non divulgare ciò che sapevamo sull?incidente di Chernobyl?..E in tanto fuori cadeva una fitta pioggia radioattiva? siamo andati a casa senza guardarci in torno, era molto doloroso vedere i bambini che giocavano nella sabbia radioattiva. Quando sono arrivato nella mia strada, ho detto a una venditrice ambulante di mettere via le sue salsicce perché stavano piovendo radiazioni, ma lei mi ha dato dell?ubriaco, intimandomi di andarmene”


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA