Non profit

Che succede se taglia anche Bill

La Fondazione Bill e Melinda Gates costretta a tagliare gli impegni per il 2009 a causa della crisi economica

di Gabriella Meroni

Il vento gelido della crisi economica si abbatte negli Stati Uniti anche sui grandi filantropi. Perfino la Fondazione Bill e Melinda Gates, che detiene un capitale di 35 miliardi di dollari, ha annunciato di aver rivisto le stime per il prossimo anno, e scrive sul proprio sito che aumenterà i finanziamenti del 10%, cioè meno di quanto preventivato, proprio a causa del difficile momento che attraversa l’economia mondiale. Ecco il testo della lettera pubblicata su www.gatesfoundation.org  e scritta dall’amministratore delegato della Fondazione Jeff Raikes. Un inno al risparmio, e un messaggio tra le righe: questo sarà un Natale molto più magro.

«La crisi finanziaria riguarda tutti, dalla nostra fondazione ai nostri partner. Sappiamo che ha colpito molto duramente i nostri beneficiari, e le persone che cercano di aiutare. Le associazioni non profit si basano su fondi certi per portare avanti il loro lavoro, ma a causa dell’incertezza economica e della volatilità delle Borse, i finanziatori fanno sempre più fatica a tener fede ai loro impegni. Come tutte le fondazioni nostre socie, abbiamo riflettuto a lungo sull’impatto che la crisi avrà sul nostro lavoro, e vorremmo condividere con voi le nostre strategie d’azione:

1) Concentrarci sugli obiettivi
Rimarremo concentrati sul nucleo essenziale di obiettivi che pensiamo di poter raggiungere con maggiore efficacia: migliorare le opportunità per chi vive negli Stati Uniti – soprattutto nel settore dell’istruzione -; migliorare la salute e combattere la povertà estrema nei paesi in via di sviluppo. In questi settori continueremo a sostenere le nostre iniziative. Faremo donazioni nelle regioni in cui i dati ci diranno che abbiamo le maggiori possibilità di fare la differenza. Anche se effettuiamo donazioni in proprio, incoraggiamo anche altri finanziatori, come governi, imprese e altre fondazioni a fare la loro parte. Questa attività è particolarmente importante, in tempi di crisi. Quando i responsabili dei governi redigeranno i bilanci dei prossimi anni, la tentazione di tagliare i programmi a cui i nostri beneficiari tengono maggiormente potrebbe essere forte. Noi continueremo a fare pressione, nei limiti concessi dalla legge sulle lobby, a favore di finanziamenti e politiche che sostengano la nostra attività con i nostri partner.

2) Aumentare la distribuzione degli utili
Prevediamo di aumentare le elargizioni del 10% circa. È una stima inferiore a quella preventivata, ma rappresenta l’impegno dei nostri dirigenti nei confronti della nostra missione in questi tempi difficili.

3) Mantenere bassi i costi di gestione
Abbiamo sempre cercato di essere buoni custodi delle risorse che ci sono state affidate. Anche se operiamo per garantire che ogni dollaro investito faccia più strada possibile, ci sforziamo ugualmente per mantenere bassi i nostri costi di gestione. Ho chiesto ai nostri dipendenti di ridurre le spese, ove possibile, e stiamo rivedendo scrupolosamente il budget.

4) Continuare a imparare
C’è ancora molta incertezza sugli effetti della crisi economica. Come si ripercuoterà sui bilanci delle città, degli stati, delle nazioni con cui lavoriamo? Che ne sarà di organismi multilaterali come le Nazioni Unite o la Banca Mondiale, e delle imprese il cui potere di innovazione è decisivo per migliorare la vita delle persone? Lavoriamo con tutti i nostri partner per approfondire  e comprendere meglio questi argomenti nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.

È importante sottolineare che nutriamo speranze per il futuro. Bill e Melinda Gates sono grandi ottimisti. Sanno bene che il mondo è diventato molto migliore nel secolo passato, e confidano che, nonostante le sfide di oggi, la vita di miliardi di persone continuerà a migliorare».

Jeff Raikes
CEO – Fondazione Bill e Melinda Gates


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