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Sostenibilità sociale e ambientale

Che opera l’economia circolare

di Giampaolo Cerri

Andando in giro per Lajatico, il delizioso comune del Pisano, dove Andrea Bocelli è nato, vive e dove ogni anno canta nell’incantevole Teatro del silenzio, un anfiteatro naturale in un verde declivio fuori dal borgo, andando in giro per Lajatico, dicevo, puoi trovarne i grandi cartelloni: Scart, vi si legge, collabora col tenore.

E Scart significa proprio quel sembra: scarto. È infatti il progetto di riuso che il Gruppo Hera, la grande multiutility di Bologna e molti comuni emiliano-romagnoli, porta avanti da anni. Un progetto artistico, visto che dal recupero di alcuni materiali di scarto dei processi industriali si realizzano costumi di scena.

Da 12 anni, questo progetto è piaciuto ad Andrea Bocelli – ecco svelato l’arcano di Lajatico – che usa questi costumi nel suggestivo concerto che itiene nel paese che gli ha dato i natali. Costumi realizzati quest’anno su disegni delle Accademie delle Belle arti di Bologna e Firenze.

La farfalla della vita

Così è stato ieri sera, alla prima di Mariposa, lo spettacolo di quest’anno, con ospiti come Emma Marrone e Giovanni Caccamo. Sul palco anche la gigantesca Mariposa de la vida, scultura in acciaio alta 12 metri realizzata dall’artista Pablo Atchugarry.

«Ogni abito», spiegano a Hera con una certa fierezza, «è stato realizzato con l’uso esclusivo di scarti di lavorazione che la creatività ha trasformato in modelli unici, dimostrando che l’arte, la bellezza e la sostenibilità possono coesistere grazie ad un’attenzione minuziosa ai dettagli e alla continua ricerca di equilibrio tra forme e colori. Centinaia di zip, cavi elettrici, bottiglie di plastica, vecchi tessuti, sfridi di pelle e negativi di tomaie hanno così dato vita a capolavori originali, offrendo al pubblico un’idea di sostenibilità capace di interpretare una nuova forma del lusso: una consapevolezza che scuote e ispira anche il settore della moda».

Autori dei costumi ritratti in foto sono gli studenti dell’Accademia di Belle arti di Bologna: Aleksandr Barbari, Ilaria Berselli, Elena Celandroni, Chiara Curione, Kathleen D’Emilio, Chiara Di Santi, Maria Sole Gerbino, Elena Guglielmi, Saverio Notari, Greta Perotti, Erica Pezzoli,, Silvia Tenan, coordinati dalla professoressa Rossella Piergallini.

Economia circolare e opera: un connubio che potrebbe essere abbracciato da tutti i teatri italiani. Per dirla con Puccini, citando un’altra famosa farfalla dell’opera – Madama Butterfly – «Un bel dì vedremo».

Intanto grazie a Hera e a Bocelli.


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