Economia

Che lusso la pasta!

Coldiretti contro gli aumenti dei alimentari: «È in atto una speculazione»

di Redazione

L’inflazione ad agosto e’ salita allo 0,1%, contro il tasso zero registrato a luglio. Lo comunica l’Istat aggiungendo che i prezzi su base mensile sono cresciuti dello 0,3%.

Secondo il ministro Claudio Scajola, «sia pure ridimensionato rispetto alle previsioni delle città campione, il dato definitivo dell’inflazione di agosto conferma una lievissima ripresa dei prezzi che allontana il rischio di deflazione e conferma l’avvio di una sia pur timida ripresa dei consumi».

Ma le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra. «Il fatto che il tasso di inflazione tendenziale torni a crescere dopo 13 mesi di ribassi, peraltro in un mese che solitamente registra un calo stagionale della domanda legato al periodo di vacanze, dovrebbe allarmare il governo», rileva il Codacons che paventa il rischio di una ”stangata autunnale” per le famiglie.

Per l’Adoc, in particolare, «è paradossale che nel settore alimentari si registri un nuovo aumento dei prezzi – commenta il presidente Carlo Pileri – nonostante il continuo calo dei consumi che Adoc stima al 5% nel 2009»’.

Nel settore alimentare, infatti, si registra un calo dello 0,2% su base mensile, ma un aumento su base annua dell’1%.

In particolare, Coldiretti giudica «scandaloso» l’aumento di pane e pasta «mentre il grano viene pagato oggi agli agricoltori il 28 per cento in meno dello scorso anno».  «I prezzi pagati agli agricoltori per i prodotti agricoli in campagna – sottolinea la Coldiretti – sono in forte calo per tutte le categorie e di conseguenza l’andamento crescente dei prezzi al consumo degli alimenti non è giustificabile se non con la presenza di manovre speculative».
 
«I prezzi al consumo di pane, pasta e cereali sono aumentati dell’ uno per cento rispetto allo scorso anno, nonostante – denuncia la Coldiretti – la multa di 12,5 milioni dall’Antitrust al cartello dei produttori di pasta, mentre il grano duro da cui è ottenuta è calato del 28 per cento. Il grano duro viene pagato oggi 22 centesimi al chilo agli agricoltori mentre la pasta è venduta in media a 1,5 euro al chilo, secondo il servizio sms consumatori, con una moltiplicazione di oltre il 400 per cento dal campo alla tavola se si considerano le rese di trasformazione».
 
«In generale, il fatto che i prezzi dei prodotti alimentari continuino ad aumentare su base tendenziale dello 0,9 per cento nonostante il crollo del 16 per cento in media dei prezzi agricoli alla produzione ad agosto dimostra – sostiene la Coldiretti – la presenza di pesanti distorsioni nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola che colpiscono gli agricoltori ed i consumatori».


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