Mondo
Che fine hanno fatto i figli dell’Olocausto
Per aiutare i migliaia di orfani sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti, nel 1946 la BBC trasmetteva appelli radio per aiutare i minori a ritrovare membri della propria famiglia ancora in vita. In occasione delle celebrazioni dei 70 anni dalla fine della guerra, un documentario rintraccia quelli che erano i bambini dell’unico appello conservato negli archivi
E’ una storia quella raccontata da Lost Children of the Holocaust, documentario radio della BBC, lunga 70 anni, iniziata nel cuore devastato dell’Europa nell’immediato dopoguerra, che arriva fino a noi, nel giorno delle celebrazioni della fine del secondo conflitto mondiale.
E’ il 1945 ed è sempre più chiaro che tra i sopravvissuti dei campi di concentramento e di sterminio nazisti ci sono anche migliaia di bambini e ragazzi. La maggior parte ha perso i genitori e i fratelli e l’unica speranza per cercare di tornare ad una quotidianità stabile, è quella di trovare qualche membro della famiglia ancora in vita. E’ così che nel 1946 la BBC inizia a trasmettere degli appelli radio, cercando di ricongiungere i minori soli ai parenti che si pensava potessero trovarsi in Gran Bretagna. Il risultato erano lunghi elenchi che includevano i nomi e l’età dei minori, specificando i nomi degli adulti che si cercava di raggiungere. Di quelle trasmissioni, nell’archivio della BBC ne è rimasta soltanto una: un appello che recitava i nomi dei dodici minori sopravvissuti all’Olocausto, trovati in diversi campi nazisti, tra cui Auschwitz, Muhldorf, Kauferng, Theresienstadt, Belsen e Dachau. 70 anni dopo, il giornalista della BBC, Alex Last, si è messo sulle tracce di quelli che allora erano solo bambini, per capire se fossero riusciti a trovare i parenti sopravvissuti e raccontare come le loro vite fossero continuate dopo gli orrori della guerra, quando finalmente era arrivata la pace.
Una ricerca, quella portata avanti da Last, che l’ha portato in Germania, in Israele e negli Stati Uniti, per tracciare i commoventi ritratti degli unici sopravvissuti oggi ancora vivi.
Foto: John Moore/Getty Images
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