Non profit

Che fine ha fatto Poste solidali? C’è posta, a metà

Il progetto lanciato il 24 aprile scorso sembrava finito nel silenzio. Ora la nuova dirigenza promette che...

di Paola Mattei

Che fine ha fatto Poste solidali? è questo, in sintesi, il senso di decine di messaggi che nell?ultimo mese sono arrivati in redazione. Perché tutto tace, chiede il non profit italiano? Il progetto, lanciato il 24 aprile scorso dall?ex amministratore delegato di Poste, Corrado Passera e dall?ancora presidente Enzo Cardi, prevedeva che presso tutti i 14mila uffici postali fossero attivati meccanismi di raccolta fondi che sarebbero stati convogliati in un salvadanaio e poi destinati a progetti, raccolti attraverso un bando semestrale e poi scelti da un Comitato dei garanti, presieduto dall?ex presidente della Corte costituzionale, Cesare Mirabelli. I meccanismi della raccolta fondi presso gli uffici postali presentati nella teleconferenza stampa furono il Resto Solidale e il Bollettino Solidale e altri, fu detto, se ne aggiungeranno. Il primo prevede che il resto del pagamento di un servizio BancoPosta (bollettino di conto corrente, vaglia, ecc.), fino a un massimo di 5 euro, può essere devoluto, come ?resto solidale?, a sostegno dei progetti selezionati dal Comitato dei garanti. Il secondo mette a disposizione un conto corrente postale per ogni altro tipo di donazione (il conto corrente n. 20968848). Ebbene, nel giugno scorso fu lanciata la raccolta fondi per quattro progetti proposti da Banca Etica (la cui descrizione trovate puntualmente sul sito Poste Italiane) e fu lanciato il bando di presentazione dei progetti cui hanno risposto entro la scadenza prevista (il 30 giugno scorso) ben 157 organizzazioni non profit e del Terzo settore. Da metà settembre, secondo quanto indicato dal bando, queste organizzazioni aspettano un cenno di risposta per sapere se il loro progetto era stato accettato oppure no. Ma sino ad oggi è prevalso il silenzio, complice il cambio di amministratore delegato e di parte del gruppo dirigente avvenuto nel frattempo. Per questo, il mese scorso, quattro membri del Comitato dei garanti (Edo Patriarca, Ilaria Borletti, Fabio Salviato e Riccardo Bonacina) hanno preso carta e penna per scrivere al presidente del Comitato, al presidente di Poste e al nuovo amministratore delegato, Massimo Sarmi, per chiedere, infine, notizie e una risposta dovuta. Il 3 dicembre scorso, dopo un?assemblea dell?associazione Poste solidali onlus, nel corso della riunione del Comitato dei garanti, finalmente indetta, una risposta è arrivata. Il progetto Poste solidali non si spegnerà ma dovrà rimodularsi considerato lo scarso risultato della raccolta fondi in questi sei mesi (circa 100mila euro). I soldi raccolti sino ad oggi, è stato assicurato, verranno destinati, in misura proporzionale al finanziamento richiesto, ai quattro progetti presentati da Banca Etica. Nel frattempo, il nuovo staff di Poste italiane si è impegnato a ripresentare un nuovo progetto all?inizio del 2003.


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