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Che fine ha fatto l’Osservatorio?

Le associazioni di disabili si rivolgono a Sacconi: dopo un anno, l'organismo non c'è

di Sara De Carli

Che fine ha fatto l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità? L’organismo è previsto dalla Convenzione Onu (ratificata dall’Italia nel marzo 2009) ed era stato definito come «imminente» dal sottosegretario Roccella alla Conferenza di Torino dello scorso ottobre, quando aveva promesso «sarà attivo entro la fine dell’anno», composta da non più di 40 persone «e per un terzo da rappresentanti delle associazioni». Ma ancora nulla si è visto. 

L’unico cenno ufficiale recente, relativamente a ciò, è stata la trasmissione, in data 28 aprile, «delle conclusioni della terza conferenza nazionale sulle politiche dell’handicap (sic!), svoltasi a Torino nei giorni 2 e 3 ottobre 2009» da parte del ministro del lavoro e delle politiche sociali alla Commissione Affari sociali.

Ecco quindi oggi una lettera aperta a Sacconi scritta da Tommaso Daniele, Presidente del Forum Italiano sulla Disabilità (FID).

Onorevole Signor Ministro,
 
Nella mia qualità di Presidente del Forum Italiano sulla Disabilità (FID), che rappresenta e tutela gli interessi dei disabili italiani all’interno del movimento europeo delle persone con disabilità (European Disability Forum – EDF), mi rivolgo a Lei con riferimento alla legge n° 18 del 3 marzo 2009 “Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, con Protocollo opzionale, fatta a New York il 13 dicembre 2006 e istituzione dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità” pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n° 61 del 14 marzo 2009 ed entrata in vigore il giorno successivo.

Come è noto, l’articolo 3 della detta legge prevede l’istituzione di un Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità chiamato a svolgere importanti compiti, tra i quali:
a) la promozione dell’attuazione della Convenzione e l’elaborazione di un rapporto dettagliato sulle misure adottate;
b) la predisposizione di un programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità;
c) la promozione della raccolta di dati statistici sulla condizione delle persone con disabilità;
d) la predisposizione di una relazione sullo stato di attuazione delle politiche sulla disabilità.

Mi preme sottolineare che lo scorso anno il movimento italiano della disabilità ha accolto con grande soddisfazione e speranza l’approvazione della suddetta legge di ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite: soddisfazione, dal momento che tale legge portava a compimento, per quanto riguarda l’Italia, un lungo percorso fatto di studio, di impegno politico e di collaborazione tra le varie organizzazioni delle persone con disabilità a livello nazionale e internazionale; speranza, perché l’istituzione dell’Osservatorio faceva pensare a uno strumento concreto e fattivo al servizio della tutela dei diritti umani per la piena integrazione sociale delle persone con disabilità nel rispetto del motto “Nulla su di noi senza di noi”, strumento che sembrava ispirarsi ai principi fondamentali del Suo Libro Bianco: la centralità della persona e della famiglia, le pari opportunità, la responsabilità, la non discriminazione.

Devo ora prendere atto che è trascorso quasi un anno dalla data entro la quale “il Ministro del lavoro e delle politiche sociali con regolamento adottato ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione”, avrebbe dovuto prevedere la disciplina, la composizione, l’organizzazione e il funzionamento dell’Osservatorio della cui costituzione e operatività purtroppo non si hanno ancora notizie.

Sicuramente Lei avrà avuto le Sue buone ragioni, ma non posso certo nasconderle che questa situazione ha causato un forte senso di delusione e di amarezza all’interno del nostro movimento.
Ci tengo comunque a rinnovarle la mia stima nella certezza che Lei  si impegnerà al massimo per porvi rimedio e che al più presto ci farà avere notizie in proposito.
Colgo l’occasione per chiederle di valutare la possibilità che il Forum Italiano sulla Disabilità possa dare il proprio contributo nell’individuazione degli esperti da nominare all’interno dell’Osservatorio, dal momento che mi risulta che la Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili (FAND) e la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH), delle quali fanno parte le associazioni nazionali maggiormente rappresentative delle persone con disabilità, saranno chiamate a nominare  i propri rappresentanti.
Nell’esprimere la certezza che farà il possibile per dare al mondo della disabilità un’occasione in più per decidere sul proprio futuro, a saluto cordialmente


IL PRESIDENTE
Prof. Tommaso Daniele


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