Merce di scambio fra «lo Stato centrale, che ha tagliato i trasferimenti, e le Regioni, bisognose di tappare le falle dei loro sistemi di welfare». Nelle parole di Licio Palazzini è questo il rischio più grave che sta correndo il servizio civile. Un pericolo che il presidente di Arci servizio civile ha reso pubblico in occasione della presentazione del V Rapporto annuale dell’associazione (che nel 2008 ha registrato una flessione del numero dei volontari avviati, passati da 3.583 a 3.095). «In questo senso ci preoccupa molto, oltre naturalmente alla carenza di fondi, la poca attenzione che il governo riserva al nostro mondo, proprio nel momento in cui si dà il via libera alla comunità giovanili della Meloni e si dibatte sulla naja breve di La Russa». Tanto più che a livello di governance del sistema il terzo settore conta sempre di meno: «Non vorrei che il governo per indorare la pillola del taglio dei trasferimenti consenta alle Regioni di amministrarsi in proprio il servizio civile dimenticando che al centro, invece, dovrebbero esserci le esigenze dei giovani».
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