Politica

Che fine ha fatto il ministero della Famiglia?

Lo chiede l'associazione Famiglie numerose

di Gabriella Meroni

Famiglie numerose sul piede di guerra: con quattro o più figli, ancor più degli altri nuclei hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese, e la prospettiva di ulteriori “strette” alle agevolazioni a causa della crisi economica non rasserena l’orizzonte. Per questo l’associazione nazionale Famiglie Numerose (Anfn) ha manifestato ieri, mercoledì 23 novembre, davanti a Montecitorio, chiedendo al Parlamento e al nuovo Governo di non far venire meno l’attenzione sui problemi delle famiglie con prole a carico, e si domandano come mai non si sia finora chiarito che fine faranno le competenze sulla famiglia, assegnate nello scorso governo al sottosegretario Carlo Giovanardi.

«Siamo stati ricevuti alla Camera, abbiamo incontrato il consigliere politico-istituzionale di Fini che ci ha rassicurati sul fatto che il presidente sarà attento a ribadire ai parlamentari di tenere alta l’attenzione», ha riferito Giuseppe Guarini, segretario nazionale dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose, che con 12 mila famiglie associate e oltre 75 mila iscritti costituisce la realtà più rappresentativa dei nuclei numerosi.
Secondo l’Istat, l’indice di povertà delle famiglie numerose in cinque anni è passato dal 18 al 30%, e una famiglia su tre se ha più di tre figli è povera. «Abbiamo difficoltà enormi – ha spiegato Guarini – e le misure prospettate dal nuovo Governo non ci rassicurano, anzi». Una delle preoccupazioni maggiori riguarda l’Ici: l’eliminazione di questa tassa aveva portato una boccata d’ossigeno nei bilanci delle famiglie numerose, che giocoforza vivono in case grandi e quindi con tassazione pesante. Se verrà reintrodotta, chiedono che almeno si tenga conto dei carichi familiari.

L’Associazione ha costituito un fondo di solidarietà, completamente autofinanziato: «Sono tantissime le richieste di aiuto che riceviamo, facciamo fatica a sostenere tutti», conclude Guarini. La delegazione dinanzi a Montecitorio si è “incatenata” simbolicamente al Parlamento e ha fatto recapitare al premier Mario Monti, così come aveva già fatto con Silvio Berlusconi, una maglietta con l’effige dell’articolo 31 della Costituzione, quello in cui si afferma che «la Repubblica agevola la formazione della famiglia».

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