Cultura

Che fascino, quella Lamù

I miei "romanzi di formazione" a fumetti

di Redazione

Grazie ai manga ho scoperto l’erotismo. Grazie a Tex e Dylan Dog il desiderio di avventura. E con Holly e Benji mi sono innamorato del calciodi Akram Idries
Per la prima volta da quando frequento la redazione di Yalla Italia, ci è stata fatta una domanda che mi ha messo molto in difficoltà: se il mondo finisse domani, quale sarebbe il libro che vi portereste in una eventuale seconda vita? Tra me e me pensai «E adesso? Akram dài, fatti venire in mente qualcosa che gli altri non abbiano letto». Al che ho pensato: Le Notti Bianche di Dostoevskij: no, troppo serio; oppure qualche altro classico di Williams. Beh, dopo un po’ può stufare. Ecco trovato: alla faccia dei secchioni e dei futuri nerd, in una seconda vita mi porterei dietro i miei fumetti e i miei manga.
Nei miei ricordi ho impresso queste letture perché sono state il mio primo ponte verso il mondo dell’erotismo, dell’avventura, dei viaggi e dello sport. Mi ero invaghito del manga e del personaggio della sensuale Lamù, un’extraterrestre femmina, molto femminile e sexy che s’innamora di un giovane terrestre. Lamù mi ha fatto scoprire i primi approcci verso il mondo femminile, scoprendomi attratto da questo universo sensuale che comunicava una forte carica erotica senza mai sfociare nel volgare. Dall’erotismo di Lamù sono poi arrivato all’eroismo di Tex, di Dylan Dog e di Dai, il predecessore del famoso Dragon Ball. I personaggi di questi fumetti hanno segnato la mia crescita. Con loro ho iniziato a dar sfogo alla mia fantasia, ho iniziato a mettermi in gioco con le scelte della vita. Sono stati in grado di stuzzicare la mia curiosità, mi hanno invogliato a vedere il mondo e raggiungere mete lontane come il Far West o più vicine come Londra. È infatti grazie alle svariate letture di Dylan Dog che mi sono innamorato virtualmente di Londra. Altri manga, invece, mi hanno avvicinato al mondo dello sport. Come farei a dimenticarmi di Holly e Benji, noto manga su un attaccante ed un portiere? Andai ad iscrivermi alla squadra di calcio del mio quartiere dopo aver letto i primi due numeri. All’epoca avevo 9 anni. Ovviamente, come i personaggi del fumetto, negli allenamenti simulavo i loro calci rotanti e i tiri avvitati, cercando di emulare i miei due idoli delle vignette. Questo spiega perché ero sempre in panchina. Ero così influenzato e influenzabile dai manga che, se ci fosse stata la pubblicità, avrei seguito i consigli per gli acquisti. Se dovessi rileggerli adesso, magari non mi piacerebbero più come le prime volte, oppure mi stupirei di me stesso per avergli dato tanta importanza. Ma nonostante ciò, sono consapevole che sono stati per me come un rito di iniziazione ai quali non potrei mai fare a meno.

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