Famiglia

Che fare per sostenere le donne in difficolt

Sono tantissime le persone che si rivolgono ai Centri di Aiuto alla Vita (di Daniele Nardi).

di Redazione

Sono una ragazza di 24 anni laureata in servizio sociale; attualmente sono impiegata come volontaria in servizio civile alla Caritas di Pavia. Scrivo perché vorrei avere delle informazioni e dei consigli per un progetto che riguarda il mio futuro. Mi piacerebbe molto creare un?associazione per aiutare le donne che vogliono portare avanti una gravidanza, ma non ne hanno i mezzi. Credo, infatti, che l?aborto sia un grande trauma per il bambino ma anche per la madre, soprattutto se rinuncia al bambino solo per motivi economici. Tuttavia non condivido la filosofia che anima i Centri di aiuto alla vita, in cui la sessualità è vista solo in seno alla famiglia e al matrimonio. Come associazione mi piacerebbe molto anche fare interventi di educazione sessuale nelle scuole, mirati a vivere una sessualità serena e responsabile in quanto ritengo impossibile aspettare il matrimonio, magari a 35 anni, per vivere la propria sessualità. Mi piacerebbe creare una rete di ?donne per le donne? in cui magari le stesse donne che hanno già avuto dei figli possano aiutare altre madri che hanno paura di portare avanti la gravidanza e creare così dei piccoli progetti del tipo ?adozione di una mamma? in cui si possano dare dei fondi alle donne in difficoltà. Potete aiutarmi con qualche consiglio? Innanzitutto a chi posso rivolgermi? Quali finanziamenti ci sono per un simile progetto? Ritenete che ci sia spazio per un?associazione del genere nel territorio pavese in cui vivo e lavoro? (email firmata) Risponde Daniele Nardi Cara amica, l?intenzione che espliciti è senz?altro encomiabile. Suonano strane però le affermazioni che fai sui Centri di aiuto alla vita che nella loro mission non hanno assolutamente alcun riferimento né all?educazione sessuale in quanto tale, né, tanto meno, attuano una selezione delle donne da aiutare in base al loro stato anagrafico. Anzi, casomai è vero esattamente il contrario e sono tantissime le donne non sposate che, proprio in quanto tali si rivolgono ai 270 Cav presenti in tutta Italia. Sembra quasi che tu stia confondendo un Centro di aiuto alla vita con un Consultorio familiare, mentre le due strutture sono profondamente diverse e autonome. Se il tuo desiderio di impegno come volontaria fosse anche di tipo culturale, è in corso di formazione proprio una ?rete di donne? che vogliono approfondire e sostenere un ?nuovo femminismo? nel quale la donna non debba necessariamente essere ?nemica? del bambino. Per saperne di più su entrambe le possibilità potrai senz?altro rivolgersi alla sede nazionale del Movimento per la vita, che si trova in via Cattaro 28, a Roma. Puoi anche inviare una email all?indirizzo: mpv@mpv.org, oppure consultare il sito del Movimento per la vita: MPV Movimento Per la Vita Italiano


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