Economia

Che Europa (sociale) sarà/ Patrizia Toja: Una Commissione troppo timida

Parla la vicepresidente dell’Intergruppo dell’Economia sociale

di Paolo Manzo

Patrizia Toja, eurodeputata del gruppo socialista, è appena stata nominata presidente dell?Intergruppo del volontariato, ma mantiene la carica di vice in quello dell?Economia sociale. SJ: La Commissione istituzionale ha depennato due iniziative importanti per il sociale: il progetto di statuto per una mutua europea e quello di associazione europea. Quale iniziative per recuperare? Patrizia Toja: è davvero curioso che mentre la Commissione vuole più partecipazione non sostenga i soggetti sociali che operano a livello europeo. Quando la Commissione ha proposto di eliminarle, come se fossero inutili, abbiamo scritto lettere, promosso incontri, sensibilizzato il governo allora in carica, realizzato iniziative varie, anche all?interno dell?Intergruppo dell?Economia sociale ma al momento attuale non abbiamo avuto quel pieno risultato in cui speravamo. In particolare tra le azioni di questi giorni ne voglio richiamare una: l?approvazione da parte di tutto il Parlamento di un emendamento aggiuntivo alla relazione Kauffmann sull?esito dello screening delle proposte pendenti dinanzi al legislatore che sostanzialmente deplora che la Commissione abbia ritirato la proposta di direttiva recante lo statuto della mutua europea, che costituisce uno degli elementi chiave della strategia di Lisbona. SJ: Il parlamento si appresta a dare un parere sul modello sociale europeo. Che giudizio dà della proposta formulata dalla Commissione? Toja: La proposta della Commissione è insufficiente, timida e generica. Molti sono i modelli sociali europei e fondamentale è lavorare attorno al binomio formazione-occupazione, ma altrettanto importante è discutere dei sistemi di welfare, dall?infanzia alla previdenza, dalla sanità ai servizi sociali. Un altro punto su cui lavorare è garantire maggiormente la pluralità dei soggetti che sono sempre richiamati nella teoria, ma nella pratica non hanno sempre il ruolo che spetta loro. Infine è importante riprendere in Europa il tema della famiglia, almeno riprendendo l?attività, poi sospesa, di quell?Osservatorio delle politiche familiari che darebbe una conoscenza delle dinamiche in atto, dei cambiamenti, dei risultati delle differenti politiche.


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