Cultura

Che errore sospettare del non profit

Finanziaria 2007/ Parla Giorgio Benvenuto (Ds): «La sussidiarietà è uno strumento da valorizzare, ma questa Finanziaria se l’è dimenticato»

di Redazione

Non ne sapeva niente nemmeno il senatore Giorgio Benvenuto (Ds), presidente della sesta commissione permanente Finanze e tesoro: l?abolizione del 5 per mille l?ha letta sui giornali. «Francamente è stata una sorpresa. Ritengo che dato che ha avuto grande successo e un?adesione molto ampia, o si riconferma o si devono dare deduzioni molto più forti per le donazioni». Vita: Ma come spiega questa scelta? Benvenuto: Non saprei. Forse con l?idea che si debba abolire tutto quanto è stato fatto in passato. Ci sono tante piccole cattiverie in questa Finanziaria, piccole astuzie che non portano da nessuna parte. E poi l?amministrazione ha ancora una diffidenza inaccettabile nei confronti del terzo settore. Vita: In compenso il Fondo per la non autosufficienza è passato… Benvenuto: Finalmente. In questa incapacità assoluta di comunicazione che caratterizza il centrosinistra, per cui occulta le cose positive, c?è l?indicazione di un fondo di tre anni finanziato in modo non simbolico. Andrà incrementato ma intanto si parte. Vita: Cosa pensa della Finanziaria? Benvenuto: Ci sono cose importanti: la lotta all?evasione fiscale con misure che completano quelle di luglio e permetteranno di ottenere risultati sia contro l?evasione e l?elusione che nella riscossione dei tributi. Finalmente si utilizza la tecnologia contro un?evasione fiscale che è stimata in circa 200 miliardi di euro. Bene anche l?inizio di ristrutturazione del carico fiscale. Ci sono però tre questioni che vanno analizzate. Vita: Quali? Benvenuto: La prima è che il recupero per pensionati e famiglie è modesto. Non sottovaluto quel che è stato fatto, ma su tale recupero c?è la spada di Damocle dell?addizionale che i Comuni possono disporre e che è uno strumento particolarmente punitivo per chi ha il reddito fisso. Ci sono iniziative per la famiglia, ma il bonus dovrebbe essere sganciato dal reddito. Come in Francia e Germania. Se vogliamo contrastare la caduta demografica, bisogna avere più coraggio. In Italia se si hanno dei figli si è perseguitati dal fisco… Vita: Un errore che viene da lontano… Benvenuto: Sì. Ma francamente bizzarro. Un complesso che il nostro Paese deve vincere. Vita: Il secondo elemento critico? Benvenuto: L?archeologia della ideologia: abbiamo riesumato dalla soffitta la storia dei ricchi e dei poveri. Non mi sento di dire che uno che guadagna più di 40mila euro lordi sia un ricco che deve piangere. L?operazione di riequilibrio andava spiegata diversamente. Io vorrei far piangere gli evasori. Sarei orientato anche verso strumenti di accertamento sintetico: se uno ha lo yacht – e ogni anno aumentano del 14% – deve giustificare questa proprietà se non paga le tasse? Vita: Il terzo aspetto? Benvenuto: La spesa pubblica. Hanno approfittato di Visco che è così bravo e sa trovare nuove entrate. Ma sul fronte delle spese gli sprechi continuano. Per esempio cinque ministeri e venti sottosegretari in più comportano maggiori spese. È una Finanziaria molto da correggere anche sul fronte dei Comuni cui non possiamo dire «arrangiatevi». Poi l?inganno sulla tassa di successione che di fatto è stata reintrodotta. Vita: Il terzo settore è molto critico. Benvenuto: E ha ragione: è stato ignorato. Ma rimedieremo. La sussidiarietà è uno strumento da valorizzare. Il programma elettorale proponeva misure e impegni precisi: vanno realizzati. Su questo solleciterò che il comitato di parlamentari per la sussidiarietà prenda una posizione e faccia delle proposte bipartisan. Vita: Casini parla di manovra dettata dalla sinistra più radicale… Benvenuto: La sinistra diciamo tradizionale ha avuto più capacità di far pesare le proprie idee. E questo rivela una maggioranza squilibrata in due aspetti. Il primo è che i riformisti contano meno. L?altro è che noi pensiamo che tutto ciò che è essere moderati, di centro, sia disdicevole. Invece è giusto tener conto di tutte le posizioni. Se l?alleanza si squilibra su una sola gamba non si va da nessuna parte. Bisogna avere più attenzione anche per le preoccupazioni che vengono dal centro. Anche perché se vuoi allargare la maggioranza, la allarghi da lì. Bisogna togliere questa carica di ideologia e rilanciare il protagonismo dei riformisti.

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