Non profit
Che capolavoro, il volontariato
A Faenza un happening unico nel suo genere
Dal 21 al 23 maggio insieme ad artisti di fama internazionale ci saranno 300 volontari davvero molto particolari Italiani, soprattutto emiliani, fra i 19 e 28 anni, studenti d’arte o di management si incontrano a Faenza dal 21 al 23 maggio al Festival dell’arte contemporanea. Da volontari. Anzi, la manifestazione è fatta da loro e per loro. Tutto nasce tre anni fa. «Da un percorso del Comune di Faenza e di Goodwill per promuovere lo sviluppo culturale del territorio», spiega Alberto Masacci, direttore di Goodwill e ideatore dell’evento. «Il festival è un appuntamento unico nel panorama internazionale dell’arte, che ha saputo richiamare i principali protagonisti di questo mondo, ma il suo grande successo è stato anche quello di stimolare l’entusiasmo dei giovani». Ad oggi sono oltre 500 i ragazzi provenienti anche dall’estero che fanno parte di Cyou, la comunità virtuale di giovani volontari che per passione e per lavoro si occupano di arte, ne scrivono, ne parlano sul sito www.festivalartecontemporanea.it dove possono esprimere le loro opinioni e promuovere i loro progetti, intervistare, in qualità di inviati speciali, i grandi protagonisti dell’arte contemporanea nell’ambito dei principali eventi nazionali e internazionali. Cyou si sviluppa grazie ad una rete di contatti tra istituti di formazione e università, oltre che attraverso il passaparola tra la rete, l’associazionismo, gli Informagiovani e gli istituti italiani di cultura all’estero. Il festival è diventato l’appuntamento annuale per incontrarsi di persona e dove si aprono nuovi orizzonti: quest’anno si vogliono avviare sezioni estere di Cyou.
A Faenza si parlerà d’arte, ma non si vedranno quadri e sculture. «I più grandi protagonisti dell’arte e della cultura contemporanea raccontaranno l’opera d’arte, dalla sua nascita, fino all’incontro con lo spettatore. Il festival invita a guardare l’arte in profondità», afferma Pier Luigi Sacco, direttore scientifico di Goodwill e membro della direzione scientifica dell’evento insieme ad Angela Vettese e Carlos Basualdo. «Ci sono molte mostre ma mancava l’occasione per vivere un’esperienza autentica delle opere, mettendole al centro del discorso e ascoltando quello che hanno da raccontarci, grazie alla loro capacità di interpretare la nostra società e i suoi mutamenti».
La città di Faenza si prepara ad accogliere con entusiasmo i 300 volontari di Cyou con una rete di ospitalità che parte dagli stessi cittadini, oltre che da alcune strutture ricreative private. Nella tre giorni, che si svolgerà nelle piazze e nelle vie del centro storico della città fra Imola e Forlì, si racconteranno Tobias Rehberger, Leone d’oro della 53esima Biennale di Venezia, e il maestro francese Daniel Buren. Bruce Altshuler, direttore dei Museum Studies di New York, si confronterà con Richard Wentworth, tra i maggiori interpreti della New British Sculpture. Si annunciano progetti speciali come «Il Terzo Paradiso», presentato dal critico d’arte Achille Bonito Oliva con il maestro Michelangelo Pistoletto e un’installazione sonora di Gianna Nannini.
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