Oggi è una bella giornata per l’Europa e i 500 milioni di cittadini dell’Unione europea. La motivazione sintetica del Comitato norvegese per il Nobel che ha assegnato il Premio Nobel per la pace 2012 all’Unione Europea recita così: per oltre sei decadi essa ha contribuito all’avanzamento della pace e alla riconciliazione, alla democrazia e ai diritti umani in Europa”
Di fronte alla crisi che attanaglia tutte le nostre società, allo scoppio di violenti scontri sociali in numerosi paesi europei, alle politiche di austerità che mordono nella carne viva di quasi un quinto degli europei e non riescono ancora ad intaccare le cause, in gran parte tutte interne al mondo della grande finanza speculativa, che hanno originato la crisi, alla rinascita di populismi, nazionalismi xenofobi e strozzature evidenti nel complesso e necessario rafforzamento del percorso di integrazione politica e solidale del continente, queste parole possono apparire ad alcuni come stonate….
Qualcuno lo ha definito un Nobel alla carriera….. Io penso sia molto di più!
Grazie al Comitato norvegese, perché ci ricorda che mai prima d’ora nella storia un progetto di pace, prosperità, riconciliazione e progresso così ambizioso aveva impedito il perpetrarsi di massacri che troppo presto abbiamo tutti scordato o relegato nelle fiction storiche. Un riconoscimento certo alla lungimiranza dei politici che hanno condotto questo processo, ma anche ai 500 milioni di cittadini, che ogni giorno lo fanno vivere e, nonostante le tante tensioni, continuano a votare e dare fiducia al proseguio di questo cammino.
Un onore certo, che ci richiama anche ad un grande compito. La riunificazione del continente non è ancora completa, basti pensare alla sfida dei Balcani, alla Turchia, alla cooperazione con i vicini dell’Est, al Mediterraneo, alla Turchia, all’Africa stessa. La stessa riconciliazione interna va curata e resa più solidale.
L’Europa oggi è tutt’ora il maggiore fornitore mondiale di aiuti. L’UE, nonostante i suoi molti acciacchi, continua ad essere guardata nel mondo intero come il campione nel rispetto dei diritti umani, delle libertà, della democrazia, dell’eguaglianza sociale, del ruolo della legge e del rispetto e promozione dei diritti umani fondamentali. Sono i valori sui quali si è fondato il progetto oltre sessant’anni fa, sui quali si cerca, a volte un po’ faticosamente è vero, di avanzare; sono i valori che informano tutt’ora la gran parte dell’azione esterne dell’UE, in tutte le sedi internazionali, comprese le nuove frontiere dello sviluppo sostenibile, della salvaguardia dell’ambiente e della difesa dei beni comuni dell’umanità.
Questo premio Nobel insomma costringe ciascuno di noi ad alzare la testa e trovare uno sguardo più lungo e più alto cui ci invita il Comitato per il Nobel, a pensare che l’UE continua ad essere una ispirazione e un riferimento per tanti leader e cittadini del mondo intero. Non è solo una responsabilità grande per noi europei, io credo sia anche una missione e una sfida, raccogliendo la quale forse possiamo trovare il coraggio e le energie per fare le riforme necessarie, condividere di più e meglio, costruire una crescita diversa, più inclusiva, sostenibile e aperta al mondo, trovando così vie efficaci per uscire dalla stessa crisi economica, che è diventata poi politica e financo, secondo alcuni, antropologica.
Il comunicato del Comitato per il Nobel di Oslo ricorda infine che l’UE ha trasformato l’Europa dal continente della guerra al continente della pace e che conclude dicendo che l’UE rappresenta una “fraternità tra le nazioni che è costruttrice di pace”. Se questo non è un grande compito cui guardare, cui vincolare ancora noi stessi, porre come metà e criterio sin dai prossimi e complessi vertici europei, assumere come matrice di tutte le prossime scelte politiche e campagne elettorali, far diventare narrazione vissuta nella vita concreta dei 500 milioni di cittadini.
Grazie Oslo per un Nobel che apre alla speranza. Oggi è davvero una bella giornata per tutti noi !
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