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Cgmwelfare punta avanzata per cambiamenti sociali duraturi

In tempo di Covid-19 quella realizzata da Cgm è una piattaforma adattabile a diversi contesti e capace di offrire servizi coinvolgendo le risorse locali. Con essa, spiega il presidente Giuseppe Bruno «abbiamo voluto realizzare un marketplace arricchito di competenze e di funzionalità per generare in modo intenzionale cambiamenti sociali positivi e duraturi sia nelle strategie di consumo, sia in termini di innovazione di politiche di welfare»

di Redazione

Nell’ambito della platform economy il welfare aziendale rappresenta un’esperienza emblematica e peculiare per realizzare una nuova infrastruttura sociale disegnata sui bisogni di imprese e lavoratori. E lo è ancora di più ai tempi del Covid-19.

Cgm, la più grande rete cooperativa in Italia, ha colto questa sfida realizzando cgmwelfare una piattaforma con diverse funzioni, adattabile a diversi contesti, e capace di offrire una qualità distintiva di servizi coinvolgendo le risorse locali. «Cgmwelfare è la punta più avanzata in ambito di innovazione proposta da Cgm. Con essa abbiamo voluto realizzare un marketplace arricchito di competenze e di funzionalità per generare in modo intenzionale cambiamenti sociali positivi e duraturi sia nelle strategie di consumo, sia in termini di innovazione di politiche di welfare», spiega Giuseppe Bruno, presidente di Cgm.

La pandemia che ha colpito il Paese è stata uno shock non solo per il nostro sistema sanitario, ma anche per le altre componenti del sistema di welfare come servizi sociali, assistenziali, ricreativi e che costituiscono una parte importante del sistema di offerta di Cgm. «In uno scenario così complesso la piattaforma ha comunque confermato la sua duttilità. Cgmwelfare è stata in grado di riconfigurare l’offerta, puntando su servizi di supporto alle attività di cura attraverso una forte digitalizzazione delle stesse. Ne sono un esempio le sperimentazioni territoriali di Biella, Matera, Sondrio, Rho e Napoli che sono state attivate grazie alla capacità delle imprese sociali locali e delle loro reti di aggregare domanda», rimarca Bruno.

L’emergenza Covid-19 ha rappresentato un formidabile acceleratore della transizione digitale del welfare, e ad emergere è la volontà da parte degli utenti finali di poter usufruire con continuità di interventi e pacchetti di servizi. La piattaforma è stata capace di adeguare il contenuto del marketplace, ma anche le modalità di prenotazione e consegna dei servizi anche quando questi richiedono il coordinamento di una molteplicità di soggetti. Inoltre, a testimonianza della sua duttilità, la piattaforma è stata riconvertita come struttura intermediaria rispetto alla redistribuzione di risorse pubbliche assegnate dallo Stato ai comuni per far fronte all’emergenza economica causata dalla pandemia. La costruzione di un modulo ad hoc denominato “Cura Italia” ha consentito infatti di erogare in modo efficiente ed efficace i buoni spesa destinati alle persone più fragili sempificandone le procedure.

«Dai periodi più complessi nascono sempre nuove possibilità. Abbiamo creato una piattaforma che pur mantenendo una componente predominante di mercato, è in grado, attraverso opportune modalità gestionali e un’interfaccia adattabile, di rendere la sua offerta fruibile come bene di interesse collettivo, ossia coerente con le caratteristiche delle imprese sociali che ne hanno sostenuto la nascita e rappresentano il nucleo centrale dell’offerta. Par il futuro ci auguriamo di diversificare e allungare la filiera di fornitura anche oltre il perimetro dell’impresa sociale chiamata anche a un ruolo di diffusore di nuovi modelli di economia imperniati sulla coesione sociale e la condivisione del valore prodotto», conclude Bruno.

In apertura image by Gerd Altmann from Pixabay

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