La Segreteria Metropolitana Cgil Venezia e La Segreteria CGIL del Veneto
Visto che
il Parlamento italiano sta discutendo un disegno di legge d’iniziativa governativa (Atto Camera 1927) in materia di industria della difesa;
il progetto prevede la ratifica dell’accordo quadro sottoscritto dall’Italia e da altri cinque Paesi europei il 27 luglio 2000 per “facilitare la ristrutturazione e le attività dell’industria europea per la difesa” ed è stato già licenziato dalla Camera dei Deputati in data 26 giugno 2002;
tale accordo imporrebbe il “tempestivo adeguamento della nostra normativa” e, infatti, 10 dei 14 articoli che compongono il testo proposto sono volti a modificare la legge n. 185 del 1990 che disciplina attualmente l’import-export di armi nel nostro Paese;
la novità più rilevante è costituita dall’introduzione di un nuovo tipo di autorizzazione per il commercio delle armi, la “licenza globale di progetto”, riferita ai programmi intergovernativi o industriali congiunti ai quali le imprese partecipano e ai quali non si applicheranno più le norme sulle trattative contrattuali, rendendo meno trasparenti e controllabili tutte le operazioni;
le norme sulle attività bancarie relative a questo nuovo tipo di “licenza globale” verranno modificate, non essendo più notificate al Ministero del Tesoro e da questo autorizzate, e non comparendo più nello specifico capitolo dell’annuale Relazione al Parlamento;
in nome della “razionalizzazione”, della “competitività” e della “identità europea” verrà stravolta una legge ritenuta da tutti “severa e rigorosa?, che ha fatto del nostro Paese uno dei più avanzati al mondo per aver provveduto a regolare il commercio delle armi nel rispetto dei diritti umani, della promozione della pace e della trasparenza (ricordiamo che quella legge fu ottenuta grazie all’impegno tenace della Campagna “Contro i mercanti di morte” promossa da ACLI, MLAL Mani Tese, Missione Oggi, Pax Christi);
anche il riferimento al “Codice di condotta dell’Unione Europea per le esportazioni di armi” (che non è assolutamente vincolante) costringerebbe l’Italia a rinunciare alla propria normativa nazionale che in questo verrebbe peggiorata;
considerato inoltre che
l?eventuale approvazione del ddl 1927 determinerebbe un pericoloso allentamento dei controlli e delle procedure a garanzia della trasparenza della vendita di armi proprio in un momento in cui forte è l?esigenza di combattere i rischi legati al terrorismo internazionale e a ricercare le strade del dialogo tra i popoli
chiede
ai membri del Parlamento di votare contro questo disegno di legge che costituisce un pericoloso passo indietro per la pace e la giustizia;
invita
i Parlamentari eletti nei collegi del Veneto ad attivarsi affinché l’Italia si faccia promotrice, a livello internazionale, di un’iniziativa volta a una maggiore severità nel controllo del commercio di armi e ad un maggiore impegno nella prevenzione dei conflitti.
Mestre Venezia, 25 giugno 2002
Info:
sito della CGIL Venezia
sito della CGIL Veneto
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