Sostenibilità

Cetacei, un santuario da far crescere

di Redazione

Caro WWF,
sono stata in Liguria e ho partecipato ad una delle crociere per l’avvistamento dei cetacei. È stato emozionante: abbiamo potuto ammirare i salti delle stenelle. Confesso la mia ignoranza ma non conoscevo l’esistenza del Santuario dei cetacei. Mi sono documentata un po’ ma volevo chiedere al WWF a che punto siamo e quali azioni si stanno mettendo in atto per tutelare questi meravigliosi animali.
Francesca Colli

Gentile Francesca,
il Santuario dei Cetacei, creato anni fa su stimolo del WWF e con la firma dei responsabili governativi dell’ambiente di Francia, Italia e Principato di Monaco, consiste nel sottoporre un grande triangolo di mare – che parte dalle coste monegasche e liguri con vertice in Corsica e sulla costa della Toscana – a speciali misure di salvaguardia. Alla prima iniziativa che suscitò molto entusiasmo, non seguirono poi interventi decisi e concreti contro il traffico petrolifero, la pesca d’alto mare, il divieto di gare offshore e il turismo di whale watching troppo invasivo. Purtroppo manca ancora una “cabina di regia” internazionale, istituita ma ancora del tutto inefficiente. Ultimamente però si sono avuti alcuni successi: una competizione di motoscafi tra la costa toscana e l’Arcipelago toscano è stata, su richiesta degli ambientalisti, vietata. Inoltre, aderendo a una campagna internazionale, le navi da crociera Costa hanno installato a bordo un sistema di rilevazione satellitare della presenza di cetacei, il 20% dei quali muore proprio per l’impatto con i piroscafi e le loro immense eliche. Si tratta del sistema Repcept (Repérage en temps-réel des cétacés), promosso in Italia dal WWF nell’ambito della Campagna Mare, che consente alle navi di localizzare in tempo reale la posizione di balenottere e capodogli riducendo i rischi di collisione.
Fulco Pratesi
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