Non profit

Cesvi in Vietnam: influenza aviaria, conoscere per prevenire

Da due anni Cesvi lavora nella prevenzione e per l’informazione degli allevatori di polli in Vietnam

di CESVI

Dal 2004 Cesvi è impegnata nel distretto di Soc Son in Vietnam in un programma di vaccinazione degli animali e promozione di misure di “bio-sicurezza” rivolte alle famiglie di allevatori. La prevenzione e il controllo delle malattie degli animali devono partire dai cortili delle famiglie e un?adeguata cura sanitaria degli animali spetta ad ogni allevatore che deve agire in collaborazione con il personale paraveterinario, questi gli obiettivi del progetto.

Il primo caso di influenza aviaria era stato registrato a Soc Son il 25 Gennaio 2004 con 306.018 polli abbattuti in 18 dei 25 comuni del distretto. Oggi si ritiene che l?influenza aviaria abbia la natura di una pandemia e come forma di prevenzione il Governo raccomanda ai piccoli allevatori di non allevare polli. «Ma neanche la minaccia della aviaria può bloccare l?attività dei piccoli allevatori di polli poiché rappresenta l?attività primaria generatrice di reddito. Gli allevatori sono informati sui pericoli della pandemia ma non sufficientemente consapevoli delle misure di prevenzione, delle vie di contagio e dei sintomi della malattia» afferma Patrizia Fracassi, responsabile dei progetti Cesvi in Vietnam.

Dal Novembre 2004 Cesvi, in collaborazione con l?associazione veterinari di Soc Son, ha lanciato campagne di informazione rivolte alla popolazione locale attraverso la distribuzione di 10.000 brochure sui rischi dell?influenza dei polli, sulle vie di trasmissione, sulle misure di prevenzione e sui benefici delle vaccinazioni per le malattie più comuni. Sono stati organizzati corsi di formazione per il personale veterinario sulle misure preventive, sui sintomi dell?influenza aviaria e sui sintomi simili di altre malattie e distribuite altre 30.000 brochure per il personale paraveterinario.
È stato inoltre promosso un modello di allevamento dei polli in 12 comuni-pilota, con la raccomandazione di attenersi ai protocolli di produzione, che gli allevatori hanno applicato tenendo i polli in spazi confinati e in adeguate condizioni igieniche, per poi passare alla vaccinazione contro malattie comuni e contro l?Avian Flu, usato in via sperimentale come parte del programma nazionale.
«L?influenza aviaria non ha segni particolari rispetto ad altre malattie comuni dei polli. Promuovendo la vaccinazione contro le malattie comuni da una parte si proteggono i polli dalle malattie comuni e dall?altra si sensibilizzano gli allevatori sul fatto che l?alta mortalità nei propri allevamenti può essere sintomo di Avian Flu e non di altre malattie come spesso tendono a pensare» aggiunge la Fracassi.

«L?influenza aviaria è pericolosa ma prevenibile. La prevenzione deve partire dai cortili degli allevatori» sottolinea Patrizia Fracassi «Per questo gli allevatori sono le prime persone che devono essere informate, formate e coinvolte nelle discussioni in corso sulle modalità di prevenzione e riduzione del rischio». E aggiunge: «Lo sforzo congiunto di Cesvi, dell?associazione dei veterinari di Soc Son, dei paraveterinari e di tutto il personale sanitario mostra quanto sia necessario un lavoro e un coordinamento a livello di comunità locale. Questo è il sistema per ottenere dei cambiamenti. I risultati saranno duraturi e inestimabili nel futuro».

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