Non profit

Cesvi in Iraq per la gente

Martedì 15 aprile Giorgio Trombatore, operatore umanitario del Cesvi, ha effettuato la prima missione nell’Iraq meridionale, nelle città di Az-Zubayr e Um Qasr

di CESVI

«Ieri sono partito alle 4.30 dal Kuwait per raggiungere Az-Zubayr, città irachena a circa 220 km da Kuwait City che nei giorni scorsi è stata oggetto di numerosi saccheggi. Qui l?emergenza principale resta legata alla mancanza d?acqua, visto che l?unica conduttura della città è in pessime condizioni e non funziona» spiega Giorgio Trombatore, logista del Cesvi.

Nel corso della missione, l?operatore del Cesvi ha visitato la Aden School, una scuola elementare situata nel centro della città, abbandonata e danneggiata a causa della guerra. Cesvi è stata la prima ong ad entrare nell?edificio.
«La scuola è attualmente occupata da una famiglia che la usa come rifugio» racconta Giorgio «I muri e il tetto sono in buone condizioni, ma le finestre sono in frantumi, le porte distrutte, i bagni inutilizzabili. Ovunque sulle pareti ci sono immagini di Saddam Hussein».

Trombatore ha effettuato un sopralluogo anche nell?ospedale di Um Qasr, località vicina al confine con il Kuwait. «A Um Qasr c?è un solo ospedale funzionante, dove lavora uno staff locale di 30 persone: i problemi sono tanti, ma il più grave è sicuramente la carenza di medicine», dice Giorgio.
E aggiunge: «Sulla strada che corre lungo il confine con il Kuwait, ho incontrato un ragazzo iracheno di circa di 19 anni, in auto, che mi ha chiesto aiuto. All?inizio non capivo, poi mi sono accorto che stava perdendo molto sangue ed era senza una gamba, probabilmente a causa di una mina anti-uomo. Veniva da Az-Zubayr e voleva raggiungere l?ospedale per essere curato. E? un tragico esempio di quanto possano essere devastanti per l?Iraq le conseguenze che derivano da una tragica combinazione: mancanza di medicine e presenza di armi inesplose».

Cesvi si prepara ad intervenire in Iraq su più fronti. In primo luogo l?emergenza acqua, a partire proprio dalla città di Az-Zubayr, dove la rete idrica è gravemente danneggiata.
Il “problema acqua” è enorme. Da 10 anni a questa parte la situazione idrica in Iraq è molto critica: ci sono pozzi da riabilitare, zone desertiche in cui è necessario trasportare l?acqua potabile con i tank e acquedotti distrutti dalla guerra.

Cesvi sta inoltre ponendo le basi per un intervento nella città di Nassiriya, sempre nel sud dell?Iraq, per supportare gli ospedali e le scuole con attività a favore dei bambini nel campo della sanità, della formazione e dell?educazione.
Tra le attività previste, anche il supporto psico-sociale alla popolazione, in particolare all?infanzia, settore in cui Cesvi vanta un?esperienza notevole, acquisita in Palestina con analoghi progetti di aiuto ai bambini traumatizzati dalla guerra e alle loro famiglie.

Il lavoro del Cesvi sta avvenendo sotto il coordinamento delle Nazioni Unite e in collaborazione con due organizzazioni non governative europee, la tedesca German Agro Action e l?irlandese Concern, partner nel network Alliance 2015.

Per contribuire: c/c postale 324244 (causale: “Cesvi in Iraq per la gente”) e numero verde 800.036.036.
Donazioni online alla pagina www.cesvi.org/donazionionline.asp

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.