Non profit
Cesvi in India: diamo credito ai fuoricasta
Leggi lintervista de "LEco di Bergamo" al cooperante del Cesvi in Tamil Nadu.
di CESVI
La casta come la gabbia di una prigione. Siedono sullo scalino più basso della rigida scala sociale e da lì non possono muoversi. Sono i «dalits», gli intoccabili nell?accezione deleteria del termine: intoccabili perché considerati impuri, quindi da non toccare. Fuori casta. Eppure c?è chi ha deciso di dare loro fiducia, addirittura un prestito in denaro non perché salgano un gradino nella gerarchia sociale – è impossibile: dalit si nasce e dalit si muore – ma che almeno si affranchino dalla povertà più nera. Un prestito per comprarsi una mucca e così avere di che vivere.
L?iniziativa fa parte dei progetti del Cesvi nei distretti di Thiruvarur e Nagapattinam – nella regione indiana del Tamil Nadu – finanziati dall?Unione Europea e da donazioni private. «È una zona rurale – precisa Benoit Cuvelier, francese, coordinatore dei progetti – dove la terra è posseduta dagli appartenenti alle caste più alte. Per gli intoccabili l?unica opportunità di lavoro è proprio nel settore agricolo, con paghe di 60 rupie al giorno (un euro). Ma negli ultimi tempi siccità e inondazioni hanno provocato danni enormi, riducendo le possibilità di lavoro a 3-4 mesi l?anno». Ma appartenere ai fuori casta significa anche vivere in povere case di terra, che con le piogge vanno in rovina.
In queste condizioni i dalits che volessero avviare un?attività non potrebbero mai accedere a un prestito bancario tradizionale, ovvio. Il microcredito è una forma efficace e intelligente – oltre che affidabile come ha dimostrato il tempo – per combattere la povertà. Nei distretti di Thiruvarur e Nagapattinam il Cesvi ha scelto di concedere denaro per l?acquisto di mucche. Dalla vendita del latte che non è consumato dalle famiglie si ricava anche il denaro per rimborsare il prestito. Il prestito è stato erogato a 2-3 beneficiari per gruppo. Sono stati coinvolti 67 gruppi di 15 membri, ciascuno in rappresentanza di una famiglia: in totale oltre 5 mila persone. Il denaro – con la maggiorazione di un interesse – non viene restituito al Cesvi ma resta al gruppo, che lo utilizza per finanziare altre attività generatrici di reddito. Il microcredito ha permesso l?acquisto di 260 mucche, al prezzo di 200 euro l?una; altre 108 sono state comprate con i soldi restituiti; sui conti correnti ci sono rupie sufficienti per altri 60 animali. È stato organizzato anche il sistema di distribuzione del latte nei 13 villaggi del progetto. Sono stati poi avviati corsi di formazione per ragazzi di famiglie molto povere – 20 studenti per corso – e in diversi settori: informatica, edilizia, idraulica ed elettricità, lavorazione del legno e cucito. Oltre il 90 per cento degli allievi ha trovato un lavoro. Complessivamente – dagli insegnanti indiani – sono state formate 900 persone.
Un terzo fronte per il sostegno agli intoccabili sono i «campi non violenti». Si tratta di luoghi di incontro «dove la gente dei villaggi – spiega Benoit Cuvelier – parla dei propri problemi. Un?occasione che solitamente hanno solo in tempo di campagna elettorale quando incontrano i candidati. Nei campi viene nominato un comitato di sette persone, che ha fra l?altro il compito di promuovere azioni di sensibilizzazione presso il governo locale su diversi problemi, come l?alcolismo e la disoccupazione, che sono molto diffusi. Prendere coscienza dei problemi e delle azioni per dare una risposta è un passaggio importante».
Il Cesvi opera con un partner locale, l?organizzazione non governativa Lafti, «che ha imparato a passare dalla semplice denuncia – spiega ancora il cooperante francese – delle ingiustizie a dare risposte concrete ai problemi attraverso le azioni». Gli intoccabili sono il 20-30 per cento della popolazione dei distretti. Potrebbero acquistare terra in teoria, se trovassero chi gliela vende. Lafti è riuscita ad acquistare 10 mila acri di terra destinandoli poi ai dalits.
Almeno 5 mila persone hanno beneficiato dei progetti. La Costituzione indiana mette al bando le discriminazioni ma il sistema delle caste è radicato nella cultura del Paese. Gli intoccabili del Tamil Nadu almeno hanno incontrato qualcuno disponibile a dare loro credito.
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di Andrea Valesini tratto da “L?Eco di Bergamo” del 30/10/05
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