Non profit
Cesvi: da Bergamo al Marocco per imparare un mestiere
Il progetto del Cesvi, cofinanziato dal Ministero italiano degli Esteri e dalla Regione Lombardia, ha visto l'attiva partecipazione della CNA di Bergamo
di CESVI
Articolo di Vanessa Bonacina, tratto da L’Eco di Bergamo del 7 febbraio 2003
Bergamo e il Marocco ancora più vicini, almeno dal punto di vista delle attività artigianali. E questo grazie agli obiettivi raggiunti, nell’ambito della formazione, dal progetto «Sostegno all’artigianato della provincia di Chefchaoen», promosso dal Cesvi (organizzazione non governativa di cooperazione e sviluppo con sede a Bergamo) e cofinanziato dal ministero degli Affari Esteri italiano e dalla Regione Lombardia.
Oggi alle 11, al Cesvi di via Broseta, Ahmed Ajoulian (pellettiere), Fatima Zennan (sarta) e Ahmed El Mzadi (esperto nella lavorazione e nell’intarsio del legno), i tre artigiani marocchini selezionati quali beneficiari in Italia dell’iniziativa di formazione, riceveranno i diplomi dal Formaper (agenzia di formazione legata alla Camera di commercio di Milano) per aver concluso la prima parte di questa esperienza nel nostro paese. «Il progetto- spiega Anna Bonaldi, responsabile Cesvi per il Marocco-, partito nell’aprile 2001 (si concluderà nel 2004), intende sostenere attività generatrici di reddito a Chefchaouen, provincia settentrionale del Marocco che, sebbene meta turistica a livello locale ed internazionale e con un artigianato artistico di fama, è caratterizzata da una realtà fatta anche d’isolamento e povertà, dove l’analfabetismo raggiunge nelle zone rurali il 98% della popolazione femminile». Dopo la formazione in loco curata da esperti volontari della Cna (Confederazione nazionale artigianato) di Bergamo alla quale hanno partecipato i tre artigiani marocchini, la seconda fase ha previsto l’approfondimento teorico e uno stage in azienda in Italia. Tre le aziende orobiche che per un mese e mezzo (l’esperienza si concluderà il 24 febbraio) hanno collaborato: la Mazzoleni Guanti di Mozzo (che ospita Ajoulian), la Pessina snc di Alzano Lombardo (per Zennan) e la A.R.7 Falegnami snc di Bonate Sotto (per El Mzadi). «Abbiamo messo a loro disposizione – ha illustrato Mario Pessina, formatore Cna in Marocco e titolare dell’atelier Pessina – i segreti, le abilità e le tecniche del nostro mestiere. Toccherà a loro fare tesoro di quanto appreso nel corso dello stage in Italia». I tre artigiani marocchini sono entusiasti dell’esperienza, per quanto riconoscano di dover affrontare problemi legati alla comunicazione (parlano francese e spagnolo) e la scarsa possibilità di mettere in pratica nel loro Paese tutto quanto imparato in Italia, a causa di difficoltà soprattutto di carattere economico. Ma tra loro c’è chi già ha un progetto da realizzare una volta fatto ritorno nel proprio paese: «Mi piacerebbe- dice Fatima, che si è specializzata nella realizzazione di abiti per donna e bambino -, riprodurre i modelli d’alta sartoria che ho avuto modo di vedere qui a Bergamo». «La Cna- ha sostenuto Paolo Caroli, vicepresidente Cesvi di Bergamo- si è rivelata una grande partner durante tutta la fase dedicata alla formazione, a conferma dello stretto legame di collaborazione che ci lega dal 1985, anno della nostra fondazione».
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