Non profit

Cesvi avvia in Bosnia Erzegovina un intervento per la prevenzione dell’AIDS

E' la prima volta che l'organizzazione bergamasca interviene per la lotta contro l'HIV/AIDS nell'area balcanica

di CESVI

Lunedì 28 ottobre è iniziato ufficialmente in Bosnia Erzegovina un progetto triennale del Cesvi incentrato sulla prevenzione dell’AIDS: si tratta di un intervento particolarmente importante, perché è la prima volta che l’organizzazione affronta il problema della diffusione dell’HIV/AIDS nell’area balcanica. Le stime elaborate da UNAIDS per il 1999 indicavano la presenza in Bosnia di circa 750 tra malati di AIDS e sieropositivi: cifre che però, va specificato, non trovano conferma nei dati messi a disposizione dagli ospedali. Studi più recenti rilevano la presenza in Bosnia Erzegovina di 441 casi di malati di AIDS, di cui 125 nella Federazione croato-musulmana e 316 nella Repubblica Srpska. Anche questi valori, tuttavia, sono sottostimati, poiché gli eventi che hanno sconvolto il Paese negli ultimi anni hanno reso e continuano a rendere difficile l’elaborazione di stime attendibili. L’iniziativa del Cesvi, grazie al supporto di istituzioni e associazioni locali e alla consulenza delle agenzie internazionali presenti in loco (OMS e UNAIDS), intende contribuire allo sviluppo del settore sanitario terziario della Bosnia Erzegovina, attraverso la dotazione degli strumenti necessari alla prevenzione della patologia, sia nell’ambito della società civile, sia nel sistema sanitario. A livello istituzionale, il progetto del Cesvi prevede la fornitura dell’equipaggiamento medico di base al reparto malattie infettive dell’ospedale di Banja Luka, il centro di riferimento più importante per la cura dell’infezione da HIV in tutta la Repubblica Srpska, lo svolgimento di corsi di formazione per il personale sanitario, il potenziamento e l’informatizzazione dell’ambulatorio (ambulanta) dell’ospedale stesso. Sull’intero territorio della Bosnia Erzegovina, Cesvi interviene con attività d’informazione e formazione rivolte soprattutto ai giovani, anche attraverso l’organizzazione di eventi e l’attivazione di un numero verde “SOS AIDS”. Queste attività, svolte in collaborazione con l’ong locale “Youth Against AIDS”, comprendono la messa in onda di spot radiofonici e televisivi, la pubblicazione di materiale didattico e informativo, l’avvio di un servizio di counselling gestito da associazioni specializzate e professionisti, la distribuzione di preservativi, la valutazione della campagna preventiva mediante la raccolta di dati prima e dopo la campagna stessa. Cesvi mira ad un rafforzamento complessivo del sistema sanitario del Paese, attraverso programmi di formazione per gli operatori delle strutture periferiche e programmi di formazione sull’assistenza dei malati sieropositivi per il personale medico e paramedico. Tra le altre attività, si prevedono seminari di formazione clinica in Italia e l’organizzazione di un convegno annuale, su base nazionale, con la partecipazione di medici locali e di un esperto italiano. Per contribuire: numero di telefono 848-867.867 oppure c/c postale 324244 intestato a Cesvi (specificare la causale “Progetto AIDS in Bosnia Erzegovina”).


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