Volontariato

Cesare Romiti: “Il mercato non è un valore assoluto”

presidente della Rcs, Cesare Romiti, che ha preso la parola nel primo confronto del Meeting di San Rossore

di Redazione

Dal presidente della Rcs, Cesare Romiti, che ha preso la parola nel primo confronto del Meeting di San Rossore, è venuto un invito a sgombrare il campo dalle emozioni ? che riempiono il cuore ma svuotano il cervello ? e a non partire dall?economia per affrontare le questioni della globalizzazione, un termine che giudica sbagliato e che vorrebbe sostituire con interdipendenza.
?Sono ugualmente distante ? ha detto il presidente della Rcs ? da coloro che ritengono ineluttabile e quindi immodificabile la globalizzazione, ma anche da coloro che la ritengono perversa e quindi da distruggere?.
Interrotto dai fischi di un piccolo gruppo di contestatori, ha affermato poi che non è vero che la povertà di alcuni dipenda dalla ricchezza di altri, visto che negli ultimi venti anni il numero di coloro che vivono con più di un dollaro al giorno è tornato ai livelli del 1945 e che quindi c’è stato un miglioramento, non scalfito dalla globalizzazione.
?Il problema è quindi quello ? ha precisato Romiti ? di combattere la povertà, non la ricchezza, mentre sia il fondo Monetario che la Banca Mondiale hanno attuato politiche che hanno privilegiato il mantenimento del livello di benessere dei Paesi ricchi piuttosto che cercare di risolvere i problemi di quelli poveri?.
Rivolgendosi ai no global presenti in sala ha affermato che solo un Paese su quattro è veramente democratico, ma che il movimento non ha mai organizzato nessuna marcia per reclamare più democrazia in queste realtà. Parlando di emigrazione ha descritto una situazione in cui venti Paesi occidentali ospitano gli emigrati provenienti da un?altra ventina di Paesi, ma ha affermato che è necessario aiutare questi ultimi a sviluppare la democrazia interna prima ancora che una economia sana.
?Il mercato ? ha concluso Cesare Romiti ? non è un valore assoluto da deificare, ma per allargarlo serve un processo di democrazia, perché senza libertà non c?è sviluppo, e viceversa. Servono politiche globali, ma non ad una sola dimensione, in campo sanitario, dell?educazione, ambientale e della sicurezza, perché senza questo non c?è sviluppo. Altrimenti dobbiamo considerare la globalizzazione un problema e non soluzione di questi problemi?.

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