C hissà con che musica Cesare Pavese avrebbe suonato le proprie poesie. Immaginarle in chiave blues – come fa Franco Zaio- certo non è difficile: il blues è per eccellenza la musica privata, dei travagli esistenziali e dei grandi dialoghi interiori. In Last Blues , che esce proprio nell’anno del centenario della nascita di Pavese, Zaio mette in musica sette poesie dell’autore, usando la categoria blues non tanto come genere musicale, dato che il disco si muove piuttosto in sofisticati ambienti rock-pop, ma come disposizione dello spirito. Dice il musicista piemontese, genovese d’adozione: «Trovo Pavese intenso e insieme nitido, asciutto». Questo è il grande pregio dell’album. Ascoltando i versi di Pavese, viene in mente Pablo, il personaggio magnetico del Compagno che metteva le dita nella grappa per poter continuare a suonare nelle gelide notti piemontesi.
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