Chiunque debba muoversi in questo Paese via ruota, rotaia o cielo, sa che dietro l’angolo c’è sempre un casino: code, lavori in corso, locomotori che muoiono d’improvviso, deragliamenti che spaccano in due l’Italia, ritardi nei treni e nei voli, ect ect.
Ora la certezza esperienzale di ciascuno di noi, viene confermata dalle ricerche scientifiche, come scrive Paolo Baroni su La Stampa nell’articolo di questa mattina: “Disastro-infrastrutture ‘L’Italia come il Ghana”, dove si legge il risultato di una ricerca internazionale: «L’handicap più grave del nostro Paese? Le infrastrutture, senza dubbio. Le classifiche internazionali sono impietose: l’ultima graduatoria stilata dal World Economic Forum ci piazza al 54° posto su 134 Paesi. Ancora peggio se si analizza la qualità delle opere, perché scivoliamo addirittura al 73° posto. Fianco a fianco con Ghana e Honduras, lontani anni luce non solo da Germania e Francia (rispettivamente al terzo e quarto posto) ma anche da Spagna, Grecia e Irlanda. (…) I risultati di anni di politiche sbagliate sono sotto gli occhi di tutti: nel 2007 l’Italia disponeva di 16.667 km di ferrovie, appena il 4% in più del 1970, mentre nello stesso periodo il numero dei passeggeri è aumentato del 50%. Idem per le autostrade, ormai sempre più congestionate»
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