Famiglia

Cercansi 10mila firme per la legge contro la povertà

Presentata la proposta di legge di iniziativa popolare contro la povertà

di Redazione

È stata presentata oggi al Dormitorio Pubblico di Napoli la prima proposta di legge regionale di iniziativa popolare per misure di contrasto alla povertà. La proposta è stata avanzata dall’associazione politico-culturale Campo Libero e curata da un gruppo di lavoro composto da docenti della facoltà di Sociologia dell’università Federico II di Napoli ed esperti del gruppo di imprese sociali Gesco. Hanno presentato la legge i suoi promotori Sergio D’Angelo (presidente di Campo Libero), Enrica Morlicchio (docente di Sociologia dello Sviluppo), Dora Gambardella (docente di Valutazione delle Politiche), Rosaria Lumino (sociologa del gruppo Gesco). Sono intervenuti Ciro Grassini, coordinatore del Rapporto regionale Caritassulle povertà, e Antonio Mattone, portavoce della Comunità di Sant’Egidio di Napoli.

La proposta di legge si rivolge in particolar modo alle coppie giovani (meno di 35 anni d’età) con reddito Isee pari a zero, basso titolo di studio e almeno 2 figli minorenni. Per loro prevede erogazioni monetarie di 400 euro al mese, per un periodo di 12 mesi, e misure di integrazione sociale, basate sull’adesione volontaria dei destinatari, differenziate in base alla condizione di bisogno. I benefici potranno essere goduti per un massimo di due volte per nucleo familiare e saranno erogati per un massimo di 10 mila destinatari. Destinatari privilegiati saranno i genitori minorenni e le famiglie con neonati.
Le misure integrative (tra cui azioni di contrasto alla dispersione scolastica, per la formazione professionale, l’emersione del lavoro irregolare) saranno attivate dai Servizi sociali dei Comuni, in collaborazione con il volontariato e il terzo settore e dovranno favorire percorsi di emancipazione e di reinserimento sociale. Gli interventi saranno finanziati con risorse regionali e della comunità europea. Sono previsti dalla legge anche un monitoraggio e una valutazione finale degli esiti.

«La nostra proposta di legge – ha spiegato il presidente di Campo Libero Sergio D’Angelonon prevede finanziamenti a pioggia ma, a differenza del Reddito di Cittadinanza, misure integrative al reddito e di accompagnamento sociale, per incentivare percorsi di uscita dal disagio. Si rivolge a un target individuato come il più colpito dai processi di impoverimento ed è un provvedimento non assistenzialistico, che promuove processi di inclusione, utile non solo ai poveri ma a tutta la comunità». «Si tratta di una proposta non ambiziosa e necessaria – ha detto Enrica Morlicchio – perché il rischio di implosione della struttura sociale è oggi molto forte e si deve intervenire efficacemente per ridurre le probabilità di una trasmissione intergenerazionale della povertà».  
«La proposta prevede una regia regionale e un ruolo fondamentale dei servizi sociali territoriali – ha spiegato Dora Gambardella –  in cui le misure di sostegno al reddito andranno di pari passo al sostegno sociale, che deve, però, avere carattere volontario, in modo da coinvolgere solo chi ne ha davvero bisogno». 

Affinché la proposta di legge sia presa in considerazione dalla Regione Campania bastano 10mila firme, ma i promotori contano di raccoglierne almeno 50mila con banchetti presso le parrocchie e le principali piazze dei capoluoghi campani.
La proposta va a coprire un vuoto legislativo lasciato dalla brusca interruzione, nel 2010, del Reddito di Cittadinanza (sperimentato dal 2006), cancellato dal bilancio regionale senza che fosse prevista l’adozione di una misura alternativa per far fronte al problema povertà: secondo il rapporto Caritas 2010 la Campania è al primo posto tra le regioni italiane più povere ed è in forte crescita il numero dei senza dimora.


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