Welfare

Centro sociale Papa Giovanni XXIII

La dipendenza dal gioco d’azzardo, un fenomeno in crescita contro cui lottare

di Antonietta Nembri

Associazione Centro sociale Papa Giovanni XXIII via A. Moro, 49 – 42100 Reggio Emilia tel. 0522.512907 – fax 0522.922270 www.cspapagiovanni@libero.it Fondata nel 1977 Presidente: Matteo Iori Quando don Ercole Artoni diede vita all?associazione Centro sociale Papa Giovanni XXIII, accoglieva ex detenuti e pazienti dell?Ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia. Quattro anni dopo, era il 1981, iniziò il rapporto con le Usl che inviavano alla sua comunità tossicodipendenti e alcolisti. Anno dopo anno, la realtà del centro si è ampliata per rispondere al crescere del problema droga, fino alle attuali cinque strutture dove, negli anni, sono transitati migliaia di ragazzi. «La nostra associazione», racconta Matteo Iori, il presidente, «è impegnata in campo sociale e da sempre è in prima linea sulle problematiche legate alle dipendenze. Il nostro obiettivo non è solo dare sollievo alle persone che soffrono, ma riuscire, con loro, a risolvere le cause prime del loro disagio e della loro dipendenza». Accanto ad alcol e droga, infatti, c?è ora il gioco d?azzardo. Il Centro sociale Papa Giovanni XXIII gestisce una comunità, pioniera in Italia, nel trattamento riabilitativo e terapeutico delle dipendenze da gioco d?azzardo compulsivo e patologico. «Dal gennaio 2000, oltre 100 giocatori ci hanno chiesto aiuto», sottolinea Iori, «37 sono entrati in trattamento e, con i loro familiari, ci hanno portato a raddoppiare le attività individuali e i gruppi settimanali a Reggio Emilia e ad aprire un altro intervento a Modena». Tra le comunità terapeutiche si segnala La Tregua che ha un programma di pronta accoglienza evolutiva a bassa soglia che accoglie gli utenti inviati dai Sert. C?è poi l?attività di prevenzione per gli adolescenti che, con 12 operatori, gestisce unità di strada, di prevenzione e un Chill out zone, cioè raffreddamento: si tratta di uno spazio all?interno delle discoteche dove i ragazzi possono rilassarsi in qualsiasi momento. Gli operatori, inoltre, lavorano all?interno delle scuole dell?obbligo per aiutare i bambini con problemi di deficit psico/fisico o sociale. Infine, l?associazione inserisce nella propria cooperativa sociale, con progetti di inserimento lavorativo, ragazzi disadattati.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA