Famiglia

Centro ricerca pace: Kofi Annan complice delle stragi a Kabul

Perché non si è opposto alle bombe su Kabul. Lo scrive nella lettera aperta che segue il responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterb, Peppe Sini

di Gabriella Meroni

«Esprimiamo a lei come rappresentante massimo dell’Onu le nostre sentite condoglianze. Occorre che l’Onu intervenga per assicurare alla giustizia gli assassini, i mandanti e i complici di questo crimine. Le chiediamo di adoperarsi affinche’ l’Onu intervenga nel rispetto del diritto internazionale, e non bombardando il paese in cui vivono gli esecutori e i mandanti di questo crimine. Ogni strage e’ un crimine, e nuove vittime non fanno tornare in vita le vittime precedenti, amplificano soltanto l’orrore. Le esprimiamo altresi’ il nostro dolore e raccapriccio per il fatto che tra i complici di questa strage ci sia anche la sua autorevole persona che a quei bombardamenti stragisti palesemente illegali e criminali non si e’ opposta, ed anzi nei giorni scorsi ha espresso un insensato consenso di fatto. Un insensato consenso che ora tragicamente macchia di sangue anche le sue mani, del sangue di personale della sua organizzazione che in lei doveva avere un punto di riferimento e un garante. Cessi la guerra. E si torni alla civilta’ giuridica, al rispetto del diritto internazionale, al senso di umanita’, alla difesa di ogni vita umana, all’impegno civile contro ogni terrorismo». Con dolore e amarezza infiniti, Peppe Sini responsabile del “Centro di ricerca per la pace” di Viterbo


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