Welfare

Centro Astalli: nel 2009 richieste d’aiuto crescono del 60%

Nonostante il calo dei numeri assoluti, il bisogno aumenta

di Redazione

Nonostante la flessione del numero delle domande d’asilo presentate in Italia nel 2009, i migranti che si sono rivolti al Centro Astalli, il servizio dei gesuiti per i rifugiati con sede a Roma, continuano ad aumentare. Sono state, infatti, oltre 16 mila le persone che hanno frequentato la mensa e il numero delle richieste di assistenza nella ricerca del lavoro e dell’alloggio sono cresciute del 60% rispetto all’anno precedente. Tra le ragioni, la crisi economica che ha colpito in modo particolare i più vulnerabili: anche rifugiati che da tempo avevano intrapreso un percorso di autonomia sono stati costretti a rientrare nel circuito dell’assistenza. Secondo il Rapporto sono numerose le vittime di tortura: ne sono state individuate e assistite 366. Secondo il Rapporto è mediamente più lungo che in passato il periodo di permanenza nei centri di accoglienza. 

Il 2009 è stato anche l’anno del debutto dei respingimenti: il primo risale al maggio dello scorso anno. Nell’introduzione al Rapporto p. Giovanni La Manna, Presidente del Centro Astalli, scrive: ora i respingimenti “non fanno più notizia: sono una prassi abituale, una procedura come un’altra, che ormai viene peraltro espletata a buona distanza dalle nostra acque territoriali. Ma il silenzio che è sceso su questo argomento non rende la questione meno grave”.

L’impegno del Centro Astalli – spiega – è quello di “continuare a chiedere che venga garantita nuovamente la possibilità di chiedere protezione in Italia per chi arriva via mare, in accordo con quanto previsto dalla Convenzione di Ginevra e della nostra Costituzione”. Le diversità tra i sistemi di asilo sono “troppo numerose e sostanziali”: “Forse – aggiunge p. La Manna – è arrivato il momento di ammettere che il processo di armonizzazione, lungi dall’essere ultimato, va rivisto radicalmente. Le politiche di contrasto all’immigrazione irregolare hanno finito con il prevalere sulla tutela dei più deboli”.

Scarica in allegato l’intero Rapporto.

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