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Centro America: in crisi il mercato del caff

Il prezzo è diminuito, negli ultimi quattro anni, dell'80 per cento. I grandi produttori hanno già licenziato migliaia di lavoratori

di Daniela Romanello

Il settore della produzione di caffè, uno dei prodotti fondamentali per le economie di molti paesi dell?America Centrale, sta attraversando un periodo di grave crisi. Il prezzo del caffè, cresciuto in modo consistente tra il 1994 e il 1997, negli ultimi quattro anni è diminuito dell?80 per cento, scendendo a 60 dollari per quintale. Secondo il Direttore Esecutivo del Consiglio Salvadoregno per il caffè, il prezzo minimo per poter coprire le spese di produzione dovrebbe essere di circa 100 dollari per quintale. Le cause di questo crollo dei prezzi sono molteplici, ma sembra che abbia giocato un ruolo di primo piano la decisione del Brasile di esportare nella prossima stagione circa 40 milioni di sacchi di caffè. La crisi del settore ha investito molte aziende agricole che, impossibilitate a pagare gli interessi dei prestiti contratti, hanno risposto licenziando migliaia di lavoratori, contribuendo così ad aggravare la situazione sociale di questi paesi (basti pensare che in un paese come El Salvador, circa il 30 per cento della forza lavoro è direttamente coinvolto nella produzione di caffè). Le prospettive per il futuro sono ancora confuse: se il direttore esecutivo dell?ICAFE? (Costa Rican Coffee Institute) si aspetta una crescita dei prezzi nel prossimo anno, dovuta ad un accordo di riduzione della produzione firmato nel maggio del 2000, altri dirigenti centroamericani pensano che il peggio debba ancora arrivare, anche perché molti produttori di caffè hanno abbandonato la loro produzione, ormai non più conveniente.

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