Salute
“Cento città contro il dolore” in Italia e non solo
Roma a Milano, da Napoli a Torino, da Agrigento su fino a Trento, con puntate in Australia, Canada, Colombia, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Spagna e Stati Uniti: sabato 12 ottobre si svolge "Cento città contro il dolore", la Giornata della Fondazione ISAL per informare i cittadini sulle terapie disponibili contro il dolore
di Redazione
Che sia causato da mal di schiena, mal di testa o da patologie del sistema nervoso, che abbia origine oncologica o traumatica, il dolore colpisce circa 12 milioni di italiani – il 20% della popolazione – con conseguenze su qualità della vita, lavoro, costi sociali e sanitari. Si stima, infatti, che ogni anno, proprio a causa del dolore, si perda oltre un miliardo di ore lavorative e siano spesi circa due miliardi di euro per prestazioni e farmaci, spesso inappropriati.
«Troppe persone sopportano inutilmente il dolore senza rivolgersi a specialisti oppure, per disperazione, fanno ‘shopping sanitario’, assumendo farmaci che possono peggiorare la situazione – dice il professor William Raffaeli, presidente della Fondazione ISAL –. È in questi casi che il dolore si cronicizza e diventa una vera e propria malattia».
«Ma il dolore, di qualsiasi natura sia, non va sopportato, va trattato – continua Raffaeli –. Con ‘Cento città contro il dolore’ vogliamo porre fine all’indifferenza, informare i cittadini che curarsi si può e chiedere alle istituzioni di rendere finalmente concreta la legge 38/2010, che è una legge di civiltà e un orgoglio per l’Italia, ma che aspetta ancora di essere applicata».
Realizzata in collaborazione con le associazioni territoriali Amici di ISAL e con una ventina di onlus, la Giornata “Cento città contro il dolore” prevede per il 12 ottobre iniziative di sensibilizzazione e informazione nelle principali città italiane, precedute da una campagna di una settimana all’interno delle strutture sanitarie. Nelle piazze, volontari e medici spiegheranno come e dove sia possibile curarsi e chiederanno di compilare un questionario su dolore e terapia, i cui risultati verranno presentati al ministero della Salute.
A fronte di un contributo verranno inoltre distribuiti i preziosi confetti di Sulmona: il ricavato sarà utilizzato per finanziare la ricerca sulle patologie dolorose per ora senza cura e per sostenere, attraverso attività di formazione specializzata, il reparto oncologico creato al Bugando Medical Center di Mwanza, in Tanzania, dall’associazione Vittorio Tison Cultura e Solidarietà. Iniziative pubbliche, campagne di informazione e convegni scientifici sono infine in programma all’estero.
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