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census.gov, lo zio sam ti cerca anche in rete

«Questo è il tuo futuro, non lasciarlo in bianco», recita una scritta luminosa sul sito Internet del Census Bureau americano.

di Redazione

Un’istituzione fin dal 1787, quando a Filadelfia i padri della Costituzione definirono il censimento uno strumento di democrazia, che oggi è sbarcata nel cyberspazio – www.census.gov – e per contare gli americani del 2000 ha deciso di sfruttare le tecnologie del nuovo Millennio.
A cominciare da un modulo che, dai ghiacci del’Alaska ai deserti dell’Arizona, chiunque possa compilare online e inviare direttamente nei suoi database. Compresi gli immigrati africani, ispanici e asiatici che non parlano inglese: a portata di mouse, ammesso che abbiano accesso a Internet, c’è un traduttore per aiutarli a compilare. Lasciare il modulo in bianco, avvertono i responsabili del sito, sarebbe come rinunciare ai propri diritti. Spiegati uno per uno e divisi per categorie come “poveri” “homeless” in una sezione del sito costruito per tranquillizzare chi teme di diventare un numero del censimento. La paura che i propri dati personali vengano dati in pasto all’Fbi o, peggio, al marketing, passa con un clic sulla sezione “Privacy” mentre il timore di essere sommersi dalle tasse se ne va con un giretto nelle pagine dedicate al fisco. Su Internet, insomma, lo zio Sam ti dà una mano. E con un enorme “population clock” tiene anche il conto degli americani censiti giorno dopo giorno: 275 milioni al 23 giugno.

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