Famiglia

Censis: associazioni più mature e in grado di dialogare con il profit

De Rita legge i dati della ricerca sul volontariato per l'infanzia promossa da "Dash Missione Bontà"

di Barbara Fabiani

“Si tratta di un volontariato maturo, capace di programmare e lavorare in rete. In grado di rispondere a richieste specifiche che salgono dalla società e non più diretto al generico “far del bene””. Questa la lusinghiera lettura sulla realtà delle associazioni dedicate al volontariato fatta dal prof. Giuseppe De Rita, segretario generale della fondazione Censis. La ricerca si è basata sul campione di 256 associazioni che hanno partecipato alla selezione dei progetti per l’iniziativa benefica di Procter & Gamble “Dash Missione Bontà”, che mette a disposizione 775mila euro per 30 progetti rivolti all’infanzia e gestiti dal Terzo settore.

“Rincuora osservare che le associazioni che hanno risposto all’offerta della Procter & Gamble sono per lo più orientate alla dimensione dell’educazione e dell’intercultura, oltre che alla sfera del disagio – ha continuato de Rita – Dimostrazione che l’associazionismo non solo agisce nell’emergenza ma soprattutto è presente in quella sfera della “normalità” e della quotidianità che la spettacolarizzazione dell’informazione attraverso i media spesso fa dimenticare , mostrando solo la dimensione patologica dell’infanzia maltrattata”.

L’incontro è servito anche a discutere sulle potenzialità del rapporto tra profit e non profit. “Noi crediamo che le imprese non debbano eludere la loro parte di responsabilità sociale – ha commentato Luca Virginio, presidente del comitato Dash Missione Bontà – Ci ha favorevolmente colpito il constatare come il mondo del non profit sia stato capace di rispondere con efficacia ai nostri criteri di selezione dei progetti, che esigevano capacità progettuale e anche gestionale ad alti livelli”.
“Da parte nostra – ha continuato Virginio- Siamo fortemente motivati a riportare all’interno dell’azienda tutti gli input e gli stimoli che vengono dal non profit, le loro richieste e i loro appunti. In parte perché vogliamo che tutta l’azienda si senta coinvolta nella partecipazione a questi progetti, che sono l’occasione per sensibilizzare le persone ai problemi sociali; ma anche perché soltanto accogliendo queste sollecitazioni si può spingere coloro che nell’azienda hanno potere decisionale a fare ancora di più per queste iniziative a favore del sociale”.

La Procter & Gamble sia nel 200 che nel 2001 è stata riconosciuta dal Down Jones Sustainability Group Index con l’azienda più attenta allo sviluppo sostenibile nel settore dei prodotti di largo consumo.
“Dash missione bontà” è un progetto nato nel 1987, dunque un esempio pionieristico nella partecipazione di multinazionali a temi sociali. Inizia con progetti dedicati all’Africa (in particolare scuola e salute per l’infanzia), e più recentemente si rivolge anche a micro progetti sul territorio italiano.
Attualmente “Dash Missione bontà” sta promovendo con il patrocinio dell’Unicef l’iniziativa “Un aiuto per crescere” che ha permesso di realizzare in un anno 13 progetti in tutt’Italia con un finanziamento di circa 26mila euro ciascuno, e otto progetti sono in via di realizzazione.
Tra questi il progetto “Girocando”, un pulmann allestito a ludoteca che porta il gioco a 40 comuni isolati della Basilicata , realizzato dall’associazione Cooperazione e Solidarietà; un laboratorio di musicoterapica per la Lega del Filo d’Oro; A Bologna una ludoteca per i bambini in visita ai genitori in carcere, realizzato dal Telefono Azzurro; Vacanze al mare in caravan per ragazze madri e loro bambini con l’associazione L’Ancora . E molte altre.

Restano da selezionare ulteriori 9 progetti.

Info: www.dashmissionebonta.it

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