Salute

Celiachia: una mozione al Senato per garantire assistenza

In Italia i celiaci sono oltre 135 mila. La mozione chiede al Governo di avviare azioni in loro difesa, pur nel rispetto dell’obiettivo del contenimento della spesa pubblica sanitaria

di Redazione

L’Associazione Italiana Celiachia esprime soddisfazione per la corretta interpretazione ed attenzione che la mozione esprime in merito ai temi di maggiore attualità per questa categoria vulnerabile della popolazione. Ha raccolto un’adesione trasversale di senatori la mozione depositata l’11 giugno in Senato, che sintetizza i temi di maggiore attualità per la celiachia, malattia sociale che ha nella dieta senza glutine per tutta la vita l’unica terapia ad oggi conosciuta e da considerare, quindi, “salvavita” per i celiaci.

Sono solo poco più di 135 mila i celiaci in Italia, ma sappiamo che l’incidenza è stimata in un soggetto ogni 100 – 150 persone. I celiaci potenzialmente sarebbero quindi 600.000 e ogni anno vengono effettuate 10.000 nuove diagnosi con un incremento annuo di circa il 10%. Pur nel panorama di ampie tutele e garanzie riconosciute dal “Sistema Italia Celiachia” cui i pazienti a livello internazionale si ispirano (dal diritto all’erogazione gratuita degli alimenti senza glutine, al pasto senza glutine nelle mense pubbliche come quelle scolastiche ed ospedaliere), la mozione evidenzia i possibili rischi che anche nel nostro Paese corre oggi l’assistenza ai celiaci.

L’impegno delle istituzioni per il necessario contenimento della spesa pubblica sanitaria, deve puntare alla riduzione degli sprechi per salvaguardare la tutela della salute dei pazienti e la garanzia dell’assistenza. Sono quindi da evitare i provvedimenti che per perseguire l’obiettivo del risparmio mettono in discussione la corretta compliance alla dieta, o introducano condizioni di disparità di trattamento degli stessi pazienti celiaci in diverse regioni d’Italia. Allo stesso modo, la firma dei nuovi LEA (Livelli essenziali di assistenza), che vede la celiachia passare dall’elenco delle malattie rare a quelle croniche, dovrà comunque favorire la diagnosi di celiachia. In Italia infatti per accertare la celiachia occorrono ancor oggi 6 anni di percorso diagnostico, con enormi sprechi di risorse sanitarie e senza raggiungere più di un quarto dei celiaci stimati ma ancora sconosciuti.

È dell’11 giugno scorso il voto con cui il Parlamento Europeo ha definitivamente approvato il nuovo Regolamento sui prodotti destinati ad alcune categorie vulnerabili della popolazione, che comprendono i lattanti, i bambini nella prima infanzia, chi ha bisogno di alimenti per i cosiddetti “fini medici speciali” e perfino chi deve perdere peso, ma non i celiaci.

La mozione del Senato chiede al Governo che nella normativa italiana sui prodotti senza glutine, che dovrà essere modificata dopo l’entrata in vigore del nuovo Regolamento europeo, non riduca le garanzie di sicurezza dei prodotti appositamente rivolti ai celiaci (ex dietetici), come pure nella produzione, nella notifica delle etichette e nel piano di campionamento di controllo, mantenendo la piena validità del Registro Nazionale degli Alimenti, unica fonte per l’erogazione gratuita.  

I senatori firmatari la mozione:  Vaccari, De Biasi, Puppato, Fedeli, Amati, Astorre, Bertuzzi, Broglia, Caleo, Ceroni, D’Adda, De Pin, Di Biagio, Di Giorgi, Dirindin, Fabbri, Floris, Fornaro, Ghedini Rita, Lai, Laniece, Lo Giudice, Lumia, Manassero, Manconi, Mattesini, Maturani, Moscardelli, Orrù, Pagliari, Panizza, Pegorer, Pezzopane, Puglisi, Ruta, Silvestro, Sollo, Torrisi Vattuone, Zanoni.

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