Sostenibilità
Cedola sociale per cinque milioni di clienti
Le Bcc si raccontano, cifre alla mano, in un bilancio sociale con risultati da record. Conti in regola, ma non solo... Di Christian Benna
di Redazione
Maxi-dividendo ?sociale? per le Banche di credito cooperativo. Nel bel mezzo del risiko bancario che scuote e tiene col fiato sospeso tutto il settore in Italia così come in Europa, gli sportelli di ?prossimità? delle Bcc – quasi uno per campanile visto che sono presenti in 2.470 comuni e 98 province – mettono in cascina un?altra annata con risultati da record.
Conti in regola che fanno felici gli oltre 805mila soci, ma non solo. Perché i benificii della straordinaria corsa delle Bcc raggiungono un ampio bacino di stakeholders. A dimostrarlo, numeri alla mano e non chiacchiere sbiadite da convegno, ci ha pensato il nuovo Bilancio sociale e di missione del credito cooperativo che è stato presentato giovedì 29 marzo a Roma.
La carica delle ?piccole?
È una radiografia completa del sistema Bcc, a partire dai miglioramenti di gestione. Si rafforza il patrimonio a 14,4 miliardi di euro (+9,3%) mentre aumenta la raccolta a 107,5 miliardi (+7,6%) con una quota di mercato dell?8,4% e viaggia a doppia cifra (+11,3%) il pacchetto degli impieghi economici che sfiora quota 94 miliardi.
Nell?ultimo triennio il tasso di crescita degli impieghi è stato di circa il 55%, pari al doppio di quanto registrato dall?intero sistema bancario (+27,6%). Il che si traduce in una montagna di risorse destinato allo sviluppo delle Pmi e ai finanziamenti dei soci, dai mutui alle ristrutturazioni, agli studi dei figli. Bene anche il rapporto tra sofferenze e impieghi, rimasto invariato al 2,8%, inferiore al dato medio dell?industria bancaria (3,6%).
I diversi volti della mutualità delle Bcc passano per la capillare presenza nel Mezzogiorno (delle 35 banche insediate al Sud solo 9 non appartengono al circuito del credito cooperativo), il sostegno alle comunità locali con iniziative per 115 milioni di euro, tra sponsorizzazioni e donazioni.
La banca del terzo settore
Le Bcc si confermano anche uno dei bracci finanziari più efficaci del non profit. I finanziamenti al terzo settore sono balzati negli ultimi dodici mesi del 4,3%. E le somme destinate alla cooperazione nell?esercizio 2005-2006 sono state di 29 milioni di euro. I crediti concessi al non profit sono arrivati a 662 milioni di euro. In un periodo di massicci tagli occupazionali nel credito (lo scorso anno la popolazione bancaria è diminuita dell?1,2%) le Bcc vanno controcorrente con un incremento di lavoratori del 12%. Cresce anche la presenza femminile sia all?interno degli organi amministrativi che tra i collaboratori. Circa 390 cariche istituzionali sono ricoperte da donne e un terzo di queste siede nei consigli di amministrazione.
Soci d?affari
Secondo la logica del valore aggiunto (calcolato come la differenza tra il valore della produzione e il costo della produzione stessa), le Bcc hanno creato ricchezza a favore dei soci, dei collaboratori e delle comunità locali per un ammontare globale lordo di 3,4 miliardi di euro, il 9,9% in più rispetto l?anno precedente. Un eccellente stato di salute che si riflette nel numero di soci, in crescita del 6,6% all?anno. Da sempre gli Statuti delle Bcc si pongono l?obiettivo di «migliorare la condizione materiale e morale dei soci» attraverso agevolazioni di natura bancaria ed extrabancaria. Lo slancio associativo investe anche l?area clienti ormai a due passi dalla vetta di 5 milioni (+0,6% rispetto l?anno precedente). Se però si considerano solo i depositi nominativi e i conti correnti, l?aumento è stato del 2,1% contro la crescita da prefisso telefonico dello 0,01% del sistema bancario.
Insomma a volte vince anche chi non risica.
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