Economia

Cecop: summit di Cracovia. Europa a 25: cooperare è meglio che competere.

Le coop dell’Unione a confronto, nonostante le diffidenze. Per trovare un linguaggio comune. Soprattutto a Est.

di Redazione

Uno spaccato di tutto rispetto quello aperto sulla nuova Europa dalla conferenza Cecop sull?economia sociale di Cracovia (27-29 ottobre) cui hanno partecipato più di mille delegati. Qual è lo scenario che si apre? Un?Europa dinamica, forse con una classe dirigente un po? vecchia, ma capace di superare le diffidenze e una cooperazione malintesa che ha frenato la crescita dei Paesi dell?Est, e con tanta voglia di capire e confrontarsi con le esperienze più ?illuminate? del resto d?Europa. Un Europa a 25, più ricca, dove tutti hanno bisogno di imparare da tutti e dove anche le esperienze più piccole e localizzate hanno un valore inestimabile. Il punto è trovare un linguaggio comune, che permetta a tutti i Paesi di ragionare con un codice univoco che non lasci spazio ad ambiguità.
Le difficoltà sono molte. Soprattutto c?è la paura, da parte di Paesi neoentrati, di incappare nelle dinamiche che per anni hanno frenato lo sviluppo economico-sociale e che celavano, sotto le false parvenze della cooperazione, gli interessi di pochi. Le esperienze maturate negli ultimi anni hanno però alimentato le speranze e a Cracovia è emersa un?integrazione tra le cooperative, le ong, le fondazioni che solo un anno fa era inimmaginabile. Una fiducia accresciuta anche dalle esperienze che già alcune grandi reti italiane, come il consorzio nazionale di cooperazione sociale Cgm, stanno portando avanti in questi Paesi e che, partendo dal concetto di reciprocità, stanno aprendo nuove prospettive. All?integrazione hanno certo contribuito i network di ricerca come Emes, che a Cracovia ha presentato una ricerca sui trend di crescita delle cooperative e delle imprese sociali con un?ampia parte dedicata ai paesi dell?Europa orientale. Grande merito va riconosciuto poi alla costante regia di Cecop, la Confederazione di cooperative che ha organizzato la conferenza. Certo i nuovi Paesi hanno bisogno di essere accompagnati per allinearsi al resto dell?Europa ma le partnership servono a questo e Diesis, organizzazione che ha coordinato molti dei seminari di Cracovia, mette a disposizione le sue competenze, l?assistenza tecnica nella progettazione, nello sviluppo, nel reperimento di finanziamenti necessarie alla crescita della cooperazione e dell?economia sociale.
La parola d?ordine, anche in Europa, è fare rete. Quello che è emerso un po? da tutti i seminari (molti e ben confusi in un programma che di chiaro aveva solo il fondo della carta su cui era stampato) è stata la necessità di indicatori comuni, misurabili, che permettano un?analisi precisa dei soggetti e una riconoscibilità delle cooperative/imprese sociali, evidenziando gli elementi di competitività su cui stabiliscono il loro vantaggio. Solo così la Commissione europea potrà ulteriormente approfondire la conoscenza di questi settori e dare loro lo spazio dovuto. Ormai è evidente che coesione, competitività, sviluppo sostenibile non possono convivere nei modelli societari tradizionali e per questo si deve dare spazio ad esperienze diverse come le imprese sociali che hanno dimostrato di saper portare avanti insieme queste componenti.
Ma quali sono i valori che l?impresa sociale può portare a Est? «Prima di tutto lo spirito di cooperazione, che insegna che cooperare è meglio che competere», afferma il presidente di Cgm, Johnny Dotti, «poi l?innovazione, che per la cooperazione sociale significa investimento in risorse umane: far crescere dirigenti all?altezza delle sfide da affrontare, capaci di guidare organizzazioni con una grande leadership. Esperienze importanti, best practice che a Cracovia hanno dimostrato capacità di fare rete e lobby anche a livello legislativo». «Il mondo dell?economia sociale», conclude Dotti, «ha una visione plurale dell?economia e intende l?economia plurale come leva per una società plurale e condizione indispensabile per la democrazia».

di Marzia Sandroni
responsabile servizio legale Confcooperative

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