Welfare

Cecenia: per Ong situazione lontana da normalit

La situazione in Cecenia - dove continuano gli ''arresti arbitrari, le esecuzioni sommarie e le torture'' - e' tutt'altro che tornata alla normalita'.

di Redazione

La situazione in Cecenia – dove continuano gli ”arresti arbitrari, le esecuzioni sommarie e le torture” – e’ tutt’altro che tornata alla normalita’. Lo affermano quattro organizzazioni umanitarie – Medici del mondo, Medici senza frontiere, Azione contro la fame e Federazione internazionale dellle leghe dei diritti umani – in un comunicato congiunto pubblicato a Ginevra. ”Contrariamente alle recenti dichiarazioni di Vladimir Putin (il presidente russo, ndr), la situazione in Cecenia e’ lungi dal normalizzarsi. Le operazioni di pulizia praticate dalle forze militari russe, gli arresti arbitrari, le esecuzioni sommarie e le torture sono quotidiane”, afferma il comunicato. Secondo le quattro Ong – che intendono sensibilizzare la Sottocommissione dell’Onu per la promozione e la protezione dei diritti umani, riunita a Ginevra dal 29 luglio al 16 agosto, sulla situazione nella piccola Repubblica caucasica – le violazioni perdurano, con il tacito assenso di alcuni membri della comunita’ internazionale. ”Il Consiglio d’Europa non punisce piu’ la Russia. Nell’aprile scorso, la risoluzione sulla Cecenia presentata alla Commissione per i diritti umani non e’ stata adottata”, ricorda il testo. Le Ong criticano altresi’ un ”piano di rimpatrio” organizzato, a loro dire, dai dirigenti di Mosca in collaborazione con le autorita’ locali della Repubblica di Inguscezia (confinante con la Cecenia), dove vivono 150.000 profughi ceceni. ”Le nostre organizzazioni, presenti sul posto, intendono allertare la comunita’ internazionale su codesto piano di rimpatrio, che non ha nulla di volontario. Pressioni dirette o indirette vengono esercitate sugli sfollati”, afferma il comunicato. ”I centri di accoglienza incaricati di sistemare i nuovi arrivati a Grozny (la capitale cecenia) sono esigui e insalubri. Le persone ospitate sono terrorizzate, a causa delle visite regolari dell’esercito russo”, aggiungono le Ong.


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