Formazione

Cecenia, ong: la situazione si sta deteriorando

Scontri, atimosfera di paura e rischi di deriva in Inguscezia

di Gabriella Meroni

Aspri scontri sono in corso da alcuni giorni sulle montagne della Cecenia meridionale mentre le organizzazioni per i diritti umani hanno denunciato una ”atmosfera di paura” nella repubblica e un peggioramento della situazione anche in Inguscezia. Il comando militare della guerriglia cecena ha reso noto oggi che gli scontri sono avvenuti e continuano in diversi villaggi nelle regioni montagnose di Vedeno e Nozhai Yurk dove almeno 12 soldati russi sarebbero rimasti uccisi. I media russi hanno egualmente parlato di una ”vasta operazione” nella stessa regione apparentemente per cercare di catturare il leader indipendentista Aslan Maskhadov. Tale informazione e’ poi stata smentita dalle autorita’ cecene e russe che pero’ riferiscono di successi nell’eliminazione di gruppi, nello sventare attentati e nell’uccisione di qualche capo dei ribelli. Le organizzazioni dei diritti umani Human Rights Watch, Amnesty international e Memorial hanno denunciato ”un’atmosfera di paura” che prevarrebbe in Cecenia dove ”malgrado il referendum costituzionale e le successive elezioni nessun passo e’ stato compiuto per normalizzare la situazione”. Secondo le Ong la grave situazione in Cecenia sta trasferendosi anche in Inguscezia dove si assiste ad un deterioramento della situazione umanitaria, segnalato anche dall’imminente chiusura dell’ultimo campo profughi per spingere i ceceni ad un ”rientro forzoso”. Il presidente dell’Inguscezia, Murat Ziazikov, sfuggito nei giorni scorsi ad un attentato, ha definito ”molto esagerate” le affermazioni delle organzizazioni umanitarie sostenendo che ”negli ultimi anni la situazione e’ invece sensibilmente migliorata” e che per questo alcune forze tentano ora di destabilizzarla.


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