Volontariato

Cecenia: fosse comuni e troppi silenzi

Il commento di Carlo Gubitosa sul silenzio della comunità internazionale in merito a questa vicenda.

di Carlo Gubitosa

Nessuno parla volentieri della Cecenia, e i motivi sono tanti. La principale è che la Russia è un nostro “alleato nella lotta al terrorismo”. L’opinione pubblica ormai associa i ceceni alle tragiche vicende del teatro Dubrovka, e pochi sanno che il 23 marzo in Cecenia c?è stato un referendum per votare un testo costituzionale proposto dal Cremlino e mai discusso dai rappresentanti ceceni, che il quotidiano Le Monde ha pubblicato un rapporto segreto delle autorità cecene filorusse in cui si denuncia il ritrovamento di 2.879 cadaveri in 49 fosse comuni, e che il 16 aprile la Commissione Onu per i diritti umani ha rigettato una proposta di risoluzione per la condanna delle violazioni dei diritti umani in Cecenia. L?Associazione per i Popoli Minacciati (Apm) di Bolzano ha lanciato un appello rivolto ai ministeri degli Esteri dei Paesi Osce, chiedendo di non riconoscere i dati finali del referendum costituzionale: 80% di partecipazione, 96% di consensi favorevoli. Solo Saddam ha saputo raccogliere un plebiscito maggiore di questo. Secondo l?organizzazione trentina il riconoscimento del risultato referendario sarebbe stato ottenuto “grazie a una massiccia manipolazione delle votazioni”, e “costituirebbe un ulteriore duro colpo per le vittime cecene”. L?Apm ha anche effettuato una analisi critica del nuovo testo costituzionale, evidenziando che l?articolo 72 consentirebbe al presidente russo di destituire il presidente ceceno eletto regolarmente, e che in seguito a tale destituzione l?articolo 95 prevede lo scioglimento dell?intero gabinetto presidenziale. Alle Nazioni Unite il governo di Putin l?ha scampata per un pelo, grazie al voto contrario di Paesi come Cuba, Cina, Siria e Libia. Secondo Joanna Weschler, rappresentante di Human Rights Watch, il voto Onu del 16 aprile “mostra che molti membri della commissione sui diritti umani sono più interessati a proteggersi a vicenda che a proteggere le vittime di violazioni dei diritti umani”.

La campagna
Amnesty International ha pubblicato un rapporto di 102 pagine intitolato Denial of justice (negazione della giustizia), che ha dato il via a una campagna di sensibilizzazione.
Info:
Amnesty International – Sezione Italiana – Campagna Russia

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