Mondo

Cecenia: Crimini e misfatti in un libro online

L'associazione PeaceLink, in occasione della visita italiana di Vladimir Putin denuncia i crimini di guerra, le violazioni dei diritti umani e le fosse comuni della Cecenia con un libro online

di Redazione

Nell’estate del 2000, Gubitosa (segretario Peacelink) ha visitato la Cecenia e i campi profughi dell’inguscezia, realizzando un dossier che oggi viene riproposto in una versione approfondita e attualizzata fino alle recenti elezioni politiche che si sono svolte in Cecenia il 5 ottobre scorso. Tra le novita’ nel dossier rispetto all’edizione del 2000 segnaliamo documenti e testimonianze in merito a: 1) La scoperta conclamata e documentata di FOSSE COMUNI in Cecenia, su territori controllati dall’esercito della Federazione Russa. (pag. 42) 2) Le denunce di torture subite DAI MILITARI RUSSI nelle loro caserme ad opera dei loro superiori. (pag. 34) 3) La pressione esercitata dalla Russia e da altri paesi contro la Commissione Onu per i diritti umani, che negli ultimi due anni ha impedito l’approvazione di una risoluzione sulla Cecenia. (pag. 48) 4) La serie ininterrotta di denunce contro le violazioni dei diritti umani in Cecenia formulate da altri soggetti del diritto internazionale come il Consiglio d’Europa, il Parlamento Europeo, il Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura e dalle Organizzazioni Non Governative come Memorial, Human Rights Watch, Amnesty International e l’associazione per i Popoli Minacciati. (pag. 49) 5) La manipolazione dei risultati del censimento in Cecenia per occultare la gravita’ delle perdite tra i civili. (pag. 45) 6) La campagna mondiale di Amnesty International per il rispetto dei diritti umani in Russia (pag. 45) 7) La censura operata dal governo Russo sulla Organizzazione Non Governativa ‘Madri dei Soldati di San Pietroburgo’ dopo il ritrovamento di preghiere e crocifissi nella sede della Ong. (pag. 50) 8) Le contestazioni al referendum del marzo 2003, che ha approvato una costituzione cecena che concede al Cremlino il potere di sciogliere parlamenti liberamente eletti dai ceceni. (pag. 47) 9) Le violenze compiute contro alcuni candidati alle elezioni presidenziali dell’ottobre 2003 e la conseguente rinuncia alla competizione elettorale di quattro candidati su un totale di undici. La chiusura di emittenti radiofoniche e televisive che appoggiavano gli avversari di Ahmed Kadyrov, il candidato appoggiato dall’amministrazione Putin e divenuto in seguito l’attuale presidente della cecenia. (pag. 51) 10) Le denunce di Amnesty International sul progetto di oleodotto Baku-Tblisi-Ceyhan, che rischia di avere serie conseguenze sui diritti umani per migliaia di persone che vivono nelle regioni interessate. (pag. 20) Il testo completo del ‘dossier Cecenia’ e’ disponibile su internet all’indirizzo http://www.peacelink.it/cecenia/dossier.html


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