Formazione

Cecenia: 17 morti a Grozny

Un attentato proprio mentre a Mosca Putin dichiarava, nel suo discorso sullo Stato della nazione, che le operazioni militari in Cecenia possono considerarsi terminate...

di Paolo Manzo

Un attentato esplosivo a Grozny ha provocato stamane la morte di 17 persone, molte delle quali agenti delle forze di sicurezza filo-russe, proprio mentre a Mosca Vladimir Putin dichiarava, nel suo discorso sullo Stato della nazione, che le operazioni militari nella repubblica caucasica potevano considerarsi ”terminate”. Terminate, aveva detto il Presidente, preannunciando l’inzio della fase di ricostruzione delle infrastrutture e del sistema politico, ”grazie al coraggio e all’eroismo delle forze armate e delle forze speciali russe”. ”Il compito principale ora -aveva aggiunto- e’ quello di ripristinare uno spazio politico e legale della Russia in Cecenia, di creare istituzioni efficaci e strutture di sicurezza proprie della Cecenia. In tempi piu’ lunghi, vi saranno elezioni libere, un reale sistema repubblicano e una vita economica ordinata”. Secondo le prime ricostruzioni dell’attentato, una mina e’ stata fatta esplodere con un comando a distanza nei pressi di un autobus che trasportava gli agenti delle forze di sicurezza. Alcune fonti parlando di due esplosioni a pochi minuti di distanza l’una dall’altra, prima che le forze dell’ordine ritrovassero comunque due ordigni non detonati. Il vice premier dell’amministrazione russa insediata in Cecenia, Bislan Gantamirov, ha reso noto che altri sei agenti sono rimasti feriti. Il centro della capitale cecena e’ stato isolato, mentre i militari presidiano le strade. Cinque uomini sono stati fermati, fra loro forse la persona che ha fatto detonare la mina. Dopo l’esplosione, vi e’ stato uno scambio a fuoco con la polizia.


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