.. e che “governare” non potrai. Una citazione pop forse fuori luogo per un tema piuttosto serio. Scena prima. Un recente articolo de lavoce.info rilancia i risultati di una ricerca dell’Ausl di Bologna da cui emerge, cifre alla mano, che molte risorse economiche che finanziano i servizi sociosanitari vengono da una pluralità di “rivoli”, di cui solo una parte sono i tradizionali trasferimenti pubblici (direttamente spesi dalle amministrazioni o utilizzati per acquistare da fornitori). Molta spesa è “out of pocket” e il tutto al netto della quota investita su un mercato che in Italia non crolla mai.. quello nero. Scena seconda. Da tutt’altra parte, sul sito di Federcasse, la federazione delle banche di credito cooperativo, trovo una “lenzuolata” di bcc che gestiscono progetti di microcredito rivolte a fasce deboli della popolazone. Scena terza. Frequento da qualche mese la bella sede di un consorzio di imprese sociali. Al piano di sotto però un baccano terribile per lavori in corso. Per far posto a chi? A un dental center rigorosamente for profit e dal vezzo impressionista (si chiama Mirò). Mi chiedo: i piani di zona della legge 328 saranno arrivati fin qui? Saranno riusciti a programmare considerando l’intero budget delle risorse per il socio assistenziale e coinvolgendo tutti, davvero tutti, gli stakeholder del famoso “sistema integrato”? Ho qualche dubbio. L’impressione – e qui chiudo con un’altra uscita fuori luogo – è che si sia usato un cannone (il piano) per sparare ad una mosca (le misere risorse dedicate alla legge). Ma se c’è qualche eccezione (o se non fosse così).. ben vengano smentite (e relative segnalazioni).
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