Sostenibilità

Ce n’è tanta, per pochi

L’equilibrio idrico del pianeta, assicurato dalle precipitazioni, è messo in pericolo dall’azione dell’uomo. Alcuni esempi . (di Antonio Bossi )

di Redazione

Nonostante l?apporto continuo di acqua sulla superficie terrestre, grazie ai meccanismi di evaporazione e di condensazione che garantiscono il rinnovo delle acque e dei suoi depositi, i dati e i segnali di crisi (desertificazione, discontinuità di erogazione, depauperamento delle falde, salinizzazione dei terreni, inquinamento e siccità) descrivono un mondo dove la sete cresce.
Dal punto di vista soggettivo, la percezione è infatti quella di un bene che tende a ridursi. Ma dal punto di vista fisico è l?opposto: la quantità di acqua è costante. Anche se solo il 3% dell?acqua non è salata e più di tre quarti dell?acqua dolce è ghiacciata, sul pianeta cadono ogni anno, sotto forma di pioggia o neve, 113mila miliardi di metri cubi di acqua: abbastanza per annegare sotto 80 centimetri d?acqua tutti i continenti. Da cosa nasce dunque la carenza?
Da quattro fattori: cambiamento degli ecosistemi derivante dalle attività umane; aumento demografico; crescita dei consumi pro capite; inquinamento. La somma di queste pressioni sta portando in rosso il bilancio idrico del pianeta. Oggi 80 Paesi, con il 40% della popolazione mondiale, si trovano in una situazione di carenza d?acqua. E il controllo delle sorgenti sta diventando motivo di tensione internazionale sempre più forte, al punto che l?acqua rischia di essere causa di guerra in varie aree del pianeta.
L?acqua, bene comune per eccellenza, corre il pericolo di diventare una rarità, una risorsa disponibile solamente per pochi. Gestione carente, progetti ad alto impatto ambientale, come dighe e deviazioni, che non hanno portato a risultati di benessere per gli abitanti e situazioni di grave disagio della popolazione hanno provocato spesso tensioni e, in certi casi, vere e proprie guerre fra Stati per il controllo e lo sfruttamento di bacini comuni.

Dal Tigri al Gange
Il bacino Tigri-Eufrate è al centro del contenzioso tra Turchia, Siria e Iraq. Entrambi i fiumi nascono in Turchia e, dopo un breve tratto in Siria, entrano in Iraq. Le 222 dighe costruite sui due bacini hanno ridotto notevolmente la portata dei due fiumi limitando gli approvvigionamenti a Iraq e Siria.
Il Gange scorre attraverso India, Nepal e Bangladesh. L?andamento stagionale, le alluvioni che investono regolarmente il delta e la portata bassa durante la stagione secca hanno scatenato conflitti tra India e Bangladesh. A inasprire la situazione è stata una diga in territorio indiano che ha diminuito le possibilità di sfruttamento delle acque del fiume da parte del Bangladesh. L?India ha aperto anche un contenzioso per lo sfruttamento dell?Indo. Il fiume nasce in Tibet, attraversa gran parte del Kashmir indiano per poi entrare in Pakistan. La frammentazione del bacino è alla base dei conflitti tra i due Stati, e nel 1960 è stato stipulato un trattato che ha assegnato i tre affluenti orientali all?India e i tre occidentali al Pakistan. Ma la questione non è risolta e le tensioni legate ai progetti idraulici che interessano i due paesi rimangono forti.
Dal Mekong, che nasce in Cina, dipende la produzione di riso dei Paesi dell?Indocina (Laos, Birmania, Thailandia, Vietnam, Cambogia) che potrebbero trovarsi in grave crisi se il governo cinese attuasse il progetto di costruire una serie di dighe lungo il corso del fiume.
La gestione delle risorse idriche costituisce un ulteriore elemento di destabilizzazione anche per il Medio Oriente, per l?importanza rivestita dall?acqua nelle relazioni internazionali lungo il bacino fluviale. In Medio Oriente l?acqua del Giordano è condivisa da Paesi con diversità politiche, economiche e militari rilevanti: Siria, Giordania, Israele e l?area Palestinese.

Nilo: lungo e conteso
Il Bacino dello Yarmuk ha le sorgenti in Siria, segna il confine con la Giordania e si immette nel Giordano in territorio israeliano. La Siria e la Giordania progettano due grandi dighe per la produzione di energia idroelettrica e l?irrigazione, ma trovano l?ostilità di Israele. In Africa, il Nilo è fonte di tensioni. Le sue acque nascono in Etiopia e alimentano il Nilo Azzurro che scorre in Sudan prima di entrare in Egitto. Nel Nilo Azzurro confluisce il Nilo Bianco, che ha le sue sorgenti in Tanzania. Solo l?ultimo tratto di 6.671 chilometri scorre in Egitto, che dipende per il suo approvvigionamento idrico dagli Stati a monte del fiume. Le tensioni sono accese tra Egitto ed Etiopia e tra Sudan e Uganda.
*uff. educazione wwf italia

Risorse in rete
www.panda.org/livingwaters

Sito del WWF Internazionale, offre tutte le informazioni sul programma Living Waters
www.contrattoacqua.it
Comitato italiano per il contratto mondiale dell?acqua
www.cittadinanzattiva.it/lecampagne/acqua/acqua.htm
Presenta la campagna L?acqua è un bene prezioso
www.greencrossitalia.it
Lo Speciale acqua dell?associazione Green Cross
www.undp.org
Sito del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite
http://freshwater.unep.net
Portale dell?United Nations Environment Program

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