Sostenibilità
C’è l’accordo sul clima
Contenimento dell'aumento della temperatura media a due gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali. In coda il diario delle giornata di Stefania Dronaera di Action Aid
di Redazione
I Paesi del G8 riuniti all’Aquila hanno raggiunto un accordo per limitare «l’aumento globale della temperatura media a due gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali». È quanto si legge nella bozza di dichiarazione degli Otto grandi su cambiamenti climatici, ambiente ed energia, anticipata dalll’ADNKRONOS. Nello stesso documento, che verrà emesso al termine della sessione di lavoro dedicata al clima e agli aiuti allo sviluppo subito dopo la colazione degli Otto grandi, si ribadisce inoltre “la volonta’ di condividere con tutti i Paesi l’obiettivo di raggiungere una riduzione di almeno il 50% delle emissioni globali entro il 2050, riconoscendo che questo implica che le emissioni globali raggiungano il picco quanto prima, per avviare subito dopo una rapida riduzione”. Nella bozza, gli Otto riaffermano il sostegno “all’obiettivo dei Paesi sviluppati di ridurre insieme le emissioni di gas serra dell’80% e oltre entro il 2050, prendendo il 1990 o anni piu’ recenti” come punto di riferimento per il calcolo delle riduzioni.
«I leader del G8», commenta dall’Aquila Mariagrazia Midulla, responsabile clima del WWF, «dimostrano di essersi finalmente risvegliati dopo una lunga fase di negazione. Ma hanno completamente omesso di dire come intendono raggiungere l’obiettivo. Senza una strategia chiara per la riduzione delle emissioni, questo impegno si aggiungera’ alla lunga lista delle promesse non mantenute».
Il WWF apprezza l’iniziativa dei leader, «ma la mancanza di un accordo su obiettivi di riduzione delle emissioni di medio periodo, di chiari impegni finanziari e di una scadenza per il picco e declino delle emissioni potrebbe trasformare l’obiettivo dei 2 gradi in una dichiarazione vuota». «Cosa faranno tra oggi e il 2020? Se non elaborano un percorso per raggiungere l’obiettivo dichiarato, l’impegno si andra’ ad aggiungere a una lunga lista di promesse non mantenute», commenta Kim Carsensten, leader della Global Climate Initiative
«Da questo e dai prossimi Summit capiremo se i Capi di Stato sono davvero coscienti che siamo di fronte alla piu’ grande sfida che l’ umanita’ abbia mai affrontato e saranno capaci di essere leader davvero, e non solo a parole», aggiunge Mariagrazia Midulla. Il WWF crede che il gruppo dei Paesi industrializzati dovrebbe tagliare le emissioni del 40% entro il 2020 rispetto ai livelli del 1990, e gli USA dovrebbero assumere un impegno equivalente da un punto di vita concreto, legale e di sforzo compiuto. Chiede inoltre che i Paesi sviluppati si impegnino con circa 160 miliardi di dollari all’anno per la riduzione delle emissioni e l’adattamento ai cambiamenti climatici da parte dei Paesi in via di sviluppo.
IL DIARIO DI GIORNATA DI STEFANIA
Tra visite alle rovine del terremoto, articoli della stampa internazionale sul ruolo inadeguato del’Italia come ospite del G8, risposte piccate dei nostri politici e commenti sulle mise delle Lady8, si è aperto oggi il vertice dell’Aquila.
Al di là delle iperboli di certa stampa, dei tentativi di protesta più o meno pittoreschi e delle note di colore sul menu offerto dal cuoco a 5 stelle Heinz Beck in Campidoglio alle consorti e al consorte (il Signor Merkel), questo vertice sarà il banco di prova del G8 per dimostrare la sua reale efficacia nel gestire le sorti del mondo, soprattutto di quella parte di mondo che qui non è rappresentata ma che comunque subisce le conseguenze delle decisioni prese dai Grandi.
In agenda oggi ci sono sviluppo e ambiente e si mormora che a fine serata ci potrebbe essere una dichiarazione forte e coraggiosa su sicurezza alimentare e diritto all’acqua, per sgombrare il campo dai dubbi sull’utilità e sull’efficacia del “G8 process” che però già da oggi si allarga alla Commissione Europea e alla Svezia, attuale presidente della UE, che ascolteranno anche i G5 (Brasile, Cina, India, Messico, Sudafrica) più l’Egitto, invitato dall’Italia, che domani accoglieranno anche Australia, Corea del Sud e Indonesia, senza dimenticare il leader libico Muammar Gheddafi, presidente di turno dell’Unione africana, che è atterrato questo pomeriggio all’aeroporto di Ciampino e che parteciperà venerdì alla terza giornata dei lavori del vertice tutta dedicata ai problemi del continente africano. Insomma, un processo piuttosto affollato e articolato che troppo spesso assomiglia ad una montagna che partorisce un topolino.
Ma non saltiamo subito alle conclusioni e manteniamo un po’ di fiducia su quello che si riuscirà a ottenere da qui a sabato. Oggi è ancora la giornata degli arrivi, non solo dei leader internazionali ma anche dei giornalisti italiani e stranieri che si salutano calorosamente – si conoscono tutti ormai dopo anni di frequentazione di summit vari ed eventuali – per poi precipitarsi alle proprie postazioni all’interno di una tensostruttura, costruita dove solo un mese fa c’era la piscina della Caserma di Coppito, che svolazza e sussulta ad ogni elicottero che accompagna un nuovo Grande (o meno) in arrivo. La mensa offre prodotti tipici dell’Abruzzo e l’organizzazione omaggia gli ospiti con un resistente zainetto griffato G8 che, oltre al solito blocco di carta, alla penna e al libro che celebra l’Aquila – città da salvare – comprende anche una T-shirt, un asciugamano e un orologio, tutti col suggestivo logo Summit 2009 – From la Maddalena to l’Aquila nel quale nuotano le tartarughine che dal mare azzurro della Sardegna sono approdate alle montagne dell’Abruzzo.
Invece i Grandi hanno ricevuto come regalo da Berlusconi un libro su Canova dal leggiadro peso di 24 chili, con la copertina in marmo di Carrara… tutto sommato è più utile lo zainetto con tutto il suo eclettico contenuto. Almeno è più agevole da portare a casa a summit concluso. E infatti per sedare la ressa nata dall’entusiasmo dei fortunati destinatari durante la distribuzione del gradito gadget pare sia dovuta intervenire la Guardia di Finanza!
Nel frattempo continua lo sciame sismico che è ricominciato qualche giorno fa nell’aquilano: durante la notte e stamattina sono state registrate tre scosse di magnitudo superiore a 2. E proprio stamattina i comitati cittadini hanno inscenato una protesta nella collina di Roio, che domina l’autostrada A24 dove passano le delegazioni in arrivo a Coppito. Una grande scritta di protesta con lettere di plastica “Yes we camp”, per ricordare che a 3 mesi dal sisma la ricostruzione procede con estrema lentezza e la maggior parte degli abitanti sfollati dopo il sisma, vivono ancora nelle tende.
Stefania Dronaera
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