Politica

«C’è la crisi, difficile investire sul servizio civile»

Presentata la relazione al Parlamento

di Redazione

È stata presentata al Parlamento la relazione annuale sul servizio civile. Quella che leggere è l’introduzione a firma del sottosegretario Carlo Giovanardi. In allegato il documento completo

 

La presentazione della relazione al Parlamento è un appuntamento che ogni anno offre la possibilità di riflettere e affrontare apertamente e responsabilmente i problemi gestionali del servizio civile nazionale e rappresenta lo strumento istituzionale che, sulla base dei risultati riportati, può indirizzare in modo coerente le future scelte programmatorie in materia.


La relazione di quest?anno si inserisce in una fase di importante cambiamento per il servizio civile nazionale, ma anche in un momento difficile, soprattutto dal punto di vista finanziario. E ciò sembrerebbe contrastare con il disegno di legge di riforma presentato al Senato, che rappresenta certamente un salto di qualità rispetto all?attuale quadro normativo, ma richiede al contempo un investimento di risorse difficilmente compatibile con la fase congiunturale.


Pur con le suddette difficoltà finanziarie, il servizio civile è comunque vitale e sempre più consolidato nella società: l?ampio riconoscimento internazionale, il coinvolgimento in progetti europei, il livello di gratificazione espresso dai volontari sono la conferma più eloquente di una sua raggiunta maturità.


Ritengo che la chiave del progressivo radicamento del servizio civile risieda nel fatto che esso si è sempre configurato, per chi ne ha condiviso finalità e obiettivi, soprattutto come un?esperienza di valorizzazione e crescita per i giovani.
Sono convinto che le iniziative rivolte ai giovani avranno ricadute positive sul destino dell?intero Paese e per questo il mio impegno è volto a sviluppare ulteriormente il servizio civile, partendo dalle solide basi costruite in questi anni.


Le azioni però devono essere orientate alla qualità delle iniziative e alla massima efficienza nell?utilizzo, non soltanto alla consistenza del contingente annuale di volontari. Occorre evitare il rischio che ci si preoccupi unicamente delle prossime scadenze bandi e progetti e si rinunci a disegnare il futuro in termini di obiettivi culturali, sociali e politici.


Sotto il profilo del numero dei volontari, ritengo sia comunque un successo il fatto che nel 2009 si sia riuscito a recuperare risorse aggiuntive che hanno consentito di far partire oltre 30.000 volontari.


Per il prossimo triennio sarà necessario un nuovo impegno, per ricalibrare gli sforzi finanziari e poter assicurare numeri importanti, almeno fintanto che il nostro Paese non uscirà da questa difficile fase economica.


Tale situazione dovrebbe indurre tutte le parti coinvolte nel processo di valorizzazione del servizio civile ad avvicinarsi e cooperare in azioni congiunte, associando i propri sforzi all?impegno del Governo.


Guardando al lungo periodo, l?iniziativa legislativa del Governo, se portata avanti seriamente, richiederà impegno e risorse, con il coinvolgimento e la responsabilizzazione di tutte le istituzioni, amministrazioni ed enti coinvolti.
In generale, il clima positivo che ha finora caratterizzato la crescita del servizio civile, la volontà di collaborare sono le condizioni per riuscire, sia nella gestione di questa fase delicata sotto il profilo delle risorse, sia nella più ampia e progressiva prospettiva di una fase di più strutturale riforma e crescita.


Il presupposto del successo è comunque che le istituzioni e gli operatori proseguano e rafforzino il proprio impegno, affinché la consapevolezza del significato politico e morale del servizio civile, ormai radicata nelle istituzioni, si consolidi e cresca ulteriormente nella comunità e nei giovani in particolar modo.


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