Mondo

C’è Henry e Sarkozy caccia le ong

L'Eliseo cancella l'incontro con i non governativi per ricevere l'ex capitano della nazionale

di Joshua Massarenti

E’ l’ultimo capitolo della saga dei Bleus. Dopo aver mandato in bestia i cittadini francesi con una partecipazione disastrosa ai Mondiali sudafricani, ora i galletti devono fare i conti con la società civile d’oltralpe. Poco fa, il quotidiano Libération ha rivelato che il presidente della reppublica Nicolas Sarkozy ha annullatto un incontro previsto con le organizzazioni non governative in vista dei Summit del G8 e del G20 per ricevere Thierry Henry, di ritorno stamane dal Sudafrica.

Alle Ong non va ovviamente giù il fatto che la fame e la povertà nel Sud del Mondo vengano messe in secondo piano rispetto alle umiliazioni della squadra nazionale e ai capricci di giocatori strapagati. “Per il presidente della Repubblica, ricevere un calciatore è più importante rispetto alla situazione di tre miliardi di poveri nei paesi in via di sviluppo. E’ un pessimo segnale per la politica di cooperazione francese” ha dichiarato sulle onde di France Inter Bénédicte Hermelin, vice-presidente di Coordination Sud, la piattaforma che raggruppa 130 organizzazioni non governative francesi e che ogni anno incontra il presidente della Repubblica per fare il punto sulle posizioni francesi alla vigilia di un Summit del G8.

L’incontro era fissato alle 11, ma come rivela il presidente di Coordnation Sud, Jean-Louis Vielajus, ieri “le ong sono state informate che, essendo l’agenda del Presidente troppo impegnata per riceverle, la riunione sarebbe stata presieduta dal ministro degli Affari Esteri, Bernard Kouchner, e il segretario di Stato, Alain Joyandet. Prendendo atto di questo nuovo ordine di priorità”, Coordination Sud ha deciso di boicottare l’incontro.

“Nessuno sa chi ha preso l’iniziativa per organizzare l’incontro” sostiene Libération, “Henry, come pretende l’Eliseo, oppure Nicolas Sarkozy, come afferma (la radio) RTL?”. In entrambi i casi, la Francia fa di nuovo una pessima figura.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.