Politica

Cda, stretta sui compensi: massimo 30 euro a seduta

di Redazione

Ho letto su alcuni giornali che una norma contenuta nella manovra pubblicata in Gazzetta Ufficiale annulla i gettoni previsti per i consigli di amministrazione. Questa regola si applica anche al non profit?

Come giustamente nota, ora che il dl 78/2010 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale chi siede in organi collegiali di enti (non ulteriormente specificati) non può più farlo a titolo oneroso, ma al massimo può pretendere un gettone di euro 30 a seduta. La norma ha incuriosito la stampa generalista che con Il Sole e il Corriere della sera si è posta un bel po’ di domande assolutamente congrue. Noi ce le poniamo per il nostro particular del non profit. Veniamo al punto: fondamentalmente, se tu ente ricevi «contributi o utilità a carico delle pubbliche finanze», non puoi pagare: i componenti del consiglio direttivo o consiglio di amministrazione, i componenti del collegio dei revisori, i componenti del comitato scientifico e i componenti di qualsiasi altro organo collegiale. Quali dunque le conseguenze? D’ora in poi sarà impossibile riconoscere compensi maggiori di 30 euro a seduta o veri o propri onorari ai componenti dei cda. In caso di mancato rispetto dell’articolato sono previste: la perdita di tutti i benefici fiscali e le agevolazioni di cui gode l’ente (pensate alle agevolazioni onlus, ma anche la sola detassazione delle quote sociali); la perdita di eventuali finanziamenti o contributi.


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